Vieni da me, Pamela Petrarolo: ‘Perseguitata dal paragone con Ambra Angiolini’
La cantante e ballerina di Non è la Rai, ospite di Caterina Balivo, ha riparlato della presunta rivalità tra lei e l’attrice de Il silenzio dell’acqua ai tempi dello storico programma di Gianni Boncompagni
“Io sono perseguitata dal paragone con Ambra, ma lei è lei e io sono io. Le auguro il meglio ma a un certo punto questa storia del paragone è diventata snervante. Perché non credo che ad Ambra facciano le stesse domande che fanno a me su di lei” così Pamela Petrarolo, ex star di Non è la Rai, ha commentato – e forse chiuso una volte per tutte – il discorso sul paragone tra lei e Ambra Angiolini, una questione che tiene banco da 25 anni circa. “Il paragone diventa anche pesante, alla lunga. Abbiamo condiviso tanto, io e lei. (…) Io veramente vorrei che lei sapesse che io contro di lei non ho nulla, io la stimo come attrice e la trovo bravissima” ha poi proseguito la cantante, ospite di Caterina Balivo nel corso della puntata di giovedì 14 marzo di Vieni da me.
Pamela Petrarolo, una romana a Non è la Rai
Nel corso dell’episodio (QUI il video della puntata intera, la Petrarolo appare intorno al minuto 50:00), la Balivo ha mostrato alla sua ospite ex Non è la Rai dei contributi video del suo passato televisivo: “Quante cose ho rimosso… Penso a quando gli addetti ai lavori della tv vanno alla ricerca di questi filmati che nemmeno noi ricordiamo più, fa sempre piacere rivederli. Se sono romana? Sì, romana de Roma. Sono di Boccea. Mamma era casalinga, mio papà aveva un banco alimentari nel mercato rionale di via Urbano II. A Roma si dice il ‘pizzicarolo’, a noi il prosciutto non è mai mancato, in casa nostra. Come sono arrivata in tv? Dalla pizzicheria alla danza è un attimo“, ha scherzato la Petrarolo.
Pamela Petrarolo bambina prodigio a Domenica In
Ripercorrendo i suoi esordi, la cantante ricorda: “Io ho debuttato quando avevo otto o nove anni con Sandra Milo a Piccoli fan, facevo un po’ quello che fa Carlo Conti con Tale e quale show. E imitavo Donna Summer, Madonna, Michael Jackson… Facevo questi ballettini vestita come questi personaggi. Poi ‘da grande’, a 12 anni ho debuttato con Gianni Boncompagni a Domenica In, nel 1989, condotta da Edvige Fenech. Cantai una canzone che non conoscevo allora, Il cielo in una stanza. Lui mi chiese: ‘Ma se io ti prendo, come fai con gli studi’? Io gli risposi: ‘Poi ci pensiamo, intanto prendimi’. Come tutti i minori in tv, però, eravamo tutelati al 100%, mia mamma era sempre con me e mi seguiva ovunque. Devo tutto a mia madre”.
Pamela Petrarolo star di Non è la Rai
La Balivo però le ricorda che fu proprio la madre a dire basta alla carriera televisiva della figlia: “Quell’edizione del programma era quella tra il 1989 e il 1990 ma io dovevo prendere almeno la licenza media, con mia madre che mi diceva di finire perlomeno le scuole medie. Io ero disperata ma oggi posso dire che fece la cosa più giusta. Lei pensava che lì fosse finito tutto, invece non aveva neanche idea di quello che sarebbe dovuto accadere”. Infatti deve ancora arrivare Non è la Rai e il grandissimo successo, figli in modo del tutto inatteso del ritrovamento di un’agenda, di proprietà di Renzo Arbore: “Siccome io ricordavo che Gianni Boncompagni e Arbore erano molto amici dissi di controllare se c’era il suo numero di telefono. Io sapevo che stava organizzando un nuovo programma attraverso delle mie amiche che venivano a scuola di danza con me. Dovevo compiere 14 anni, stavo entrando nell’età adolescenziale ma sapevo quello che volevo. Fortuna volle che lui mi rispondesse subito e per fortuna si ricordava di me, andava di corsa ma mi chiese se sapevo ballare il tip-tap. E io sapevo farlo, tiè! E glielo dissi, anche che sapevo fare tutte le chiavi. Fortunatamente erano due anni che stavo studiando il tip-tap nella mia scuola di danza”. “Questo è destino. Boncompagni veramente cercava una moretta piccola che chiudesse il quartetto. E io ho fatto questo provino e sono stata presa”, ha poi aggiunto la Petrarolo.
Pamela Petrarolo e Ambra Angiolini: la rivalità
Poi la cantante ricorda l’ultima puntata, tra mille lacrime: “Io e Ambra siamo rimaste abbracciate quindici minuti perché ci stavamo rendendo conto che stava finendo il nostro sogno. Io ho fatto tutte e quattro le edizioni, dal ’91 al ’95, dalle 14.00 alle 16.00 tutti i giorni quattro anni. Quello secondo me è stato il primo reality show, l’ho sempre pensato”. Dopodiché arriva la questione del paragone con la Angiolini che, secondo Pamela, è più una montatura che altro: “Ambra arriva più avanti di me. Io inizio con Enrica Bonaccorti alla conduzione, poi arriva Paolo Bonolis e solo poi arriva Ambra. Lei non ha spodestato nessuno, lei era la conduttrice, noi avevamo altri ruoli. Io non facevo la conduttrice, io ero una che ballava e cantava, facevo lo show all’interno del programma, non avevo questa smania di condurre, non mi interessava. Le nostre strade non si davano fastidio tra loro, erano più i mass-media fuori che crearono questa rivalità. Ma stiamo parlando di due ragazzine di 15/16 anni… Se anche ci fosse stata era una sana competizione come in una scuola di danza o in una squadra di calcio”.
Dopodiché la Petrarolo va ancora più in profondità sulla questione, spiegando che il parallelo tra lei e l’attrice de Il silenzio dell’acqua è stato una sorta di croce per lei, dopo la fine di Non è la Rai: “Io sono perseguitata dal paragone con Ambra, ma lei è lei e io sono io. Le auguro il meglio ma a un certo punto questa storia del paragone è diventata snervante. Perché non credo che ad Ambra facciano le stesse domande che fanno a me su di lei. Il paragone diventa anche pesante, alla lunga. Abbiamo condiviso tanto, io e lei. Dovermi anche giustificare su qualcosa che non c’è, non esiste, è pesante. Noi abbiamo condiviso tanto: abbiamo vissuto un’esperienza adolescenziale bellissima, abbiamo fatto una vacanza insieme a Londra, le nostre famiglie a cena assieme… Abbiamo davvero condiviso tanto. Io veramente vorrei che lei sapesse che io contro di lei non ho nulla, io la stimo come attrice e la trovo bravissima. La cosa che posso invidiare – se di invidia vogliamo parlare – è che io non ho avuto le sue stesse opportunità che ha avuto lei. Ma fa parte della vita e ho sempre pensato anche che quello che gli altri riescono a fare non lo tolgono a te”.