on amo la definizione di “naso”, preferisco definirmi un’alchimista che trova ispirazione nella natura per creare i miei profumi», cosi precisa Silvana Casoli, che ha festeggiato l’anno scorso i vent’anni del suo brand Il Profvmo (di proprietà dal 2012 dal gruppo Valmont, leader mondiale nella cosmesi di alta gamma). L’abbiamo incontrata a Verona, in occasione del lancio della sua ultima fragranza Romeo che chiude, dopo Othello e Lysander, la trilogia di profumi dedicati ai personaggi shakespeariani.
Vent’anni del marchio Il Profvmo sono un traguardo importante, può raccontarci come è iniziata la sua avventura?
«Non parlerei di avventura, ma di mestiere a tutto tondo. Ho scelto fin dall’inizio di creare profumi di nicchia. Sin da bambina mi piaceva trascorrere ore nel giardino di famiglia pieno di fiori ed odori meravigliosi. Il mio vero percorso formativo inizia dopo la laurea in scienze naturali all’Università di Urbino, dove avevo a disposizione un enorme orto botanico e ho potuto perfezionare le mie conoscenze sul campo. In seguito ho fatto ulteriori studi: in cosmetologia, botanica e aromaterapia. Poi ho aperto il mio laboratorio a Reggio Emilia dove ho cominciato a creare per me stessa e gli amici fragranze esclusive, con l’utilizzo di materie prime. Sono state molto apprezzate, lasciavano un imprinting olfattivo indimenticabile e da allora non mi sono più fermata».
Con il marchio Il Profvmo ha creato 70 fragranze ed ha anche creato essenze su misura come quella per papa Benedetto XVI. A chi vorrebbe dedicare il suo prossimo profumo?
«Non ho in mente una persona precisa. Adesso ho appena terminato la trilogia shakespeariana che è stata molto impegnativa ed ho lavorato su personaggi fantastici. Il prossimo profumo vorrei dedicarlo alla neve, un elemento che amo molto, sono infatti nata il 22 dicembre e la neve esercita su di me un fascino potente. Mi dà anche tanta energia, vedere quel panorama bianco immacolato mi dà la forza di lavorare nel mio laboratorio per 24 ore. In occasione delle grandi nevicate lavoro tantissimo e non ci sono per nessuno»
Quanto tempo le serve per creare una fragranza?
«All’inizio la mia idea si accompagna sempre ad un impeto, un momento di passione, un’ispirazione che devo materializzare. Poi è come una gestazione, i primi 3-4 mesi sono di esplorazione e sperimentazione poi dopo circa nove mesi nasce la fragranza. Durante questo percorso vado spesso al parco, mi piace osservare le piante, sono elementi vivi, quasi come delle persone. C’è la pianta generosa che si piega per aiutare quella più debole, e c’è quella egoista, forte e dritta. Adoro anche i muschi, del resto Silvana, la fragranza creata per i vent’anni del marchio, è il profumo che più mi rappresenta. Nella scia sprigiona il muschio bianco, la nota selvaggia delle fragranze femminili, creando una combinazione rara e molto particolare.
Come si indossa una fragranza? C’è differenza nel portarla tra un uomo e una donna?
«L’uomo dovrebbe spruzzare il profumo sul petto, il punto dove la donna poggia la testa quando viene abbracciata. La donna nei punti più caldi come l’incavo dei polsi o il collo. Di sera, per essere più seduttiva, una donna può spruzzare il profumo sulla schiena e sui capelli».
Continua il suo omaggio olfattivo all’opera di Shakespeare, può dirci qualcosa di più su Romeo, che sarà disponibile nelle migliori profumerie a partire da settembre?
«Durante il processo creativo io cerco di essere razionale, ma poi, viene fuori il mio lato più istintivo. Per questo i miei profumi trasmettono sempre un sentimento, un’emozione. Con Romeo ho voluto esplorare il regno della seduzione attraverso i secoli, una virilità che si afferma in tutto il suo fascino. Il mio Romeo è autentico e appassionato, vive la vita senza compromessi e moderazione».