Reputazione Online: Roma la gestione del nostro bel paese nei tempo dell’oblio
I tanti problemi avuti nell’ultimo anno, non hanno per niente affossato la reputazione di Roma nel mondo, anzi secondo la City RepTrak 2018, elaborata dalla Reputation Institute, la città eterna è al settimo posto.
Criteri graduatoria
Questa speciale classifica ogni anno prende in esame la reputazione delle 56 città più rinomate al mondo e si basa su tre aspetti: economia solida, organizzazione del governo, esteticità e sicurezza dell’ambiente.
Roma nella top ten grazie alla capacità di emozionare
La bellezza è il fattore decisivo per la capitale italiana, infatti, senza le sue attrattive scivolerebbe al trentesimo posto. Una bella testimonianza di come l’aspetto emotivo riesca in parte ad eclissare le tante problematiche. Con i suoi panorami mozzafiato, il Colosseo, il Cupolone, la Fontana di Trevi e le piazze del centro, Roma ogni anno attira milioni di turisti. Ciò è indicativo di come sia una delle mete preferite dagli stranieri.
Allarme da parte degli esperti
Se da un lato è un bene che Roma riesca a mantenere una buona reputazione soprattutto per il suo immenso patrimonio di bellezze, dall’altro è un campanello d’allarme. Secondo i ricercatori la differenza tra il giudizio emozionale e quello razionale potrebbe essere il segno di un calo di reputazione in futuro.
Vanto del Movimento 5 Stelle
Ad annunciare il buon esito delle classifica ci ha pensato il M5S di Roma: “Un risultato che ci inorgoglisce e ci conferma di avere intrapreso la strada giusta per migliorare”. Ad onor del vero buona parte del risultato positivo del capoluogo laziale è dovuto alla storia e alle sue opere. Quindi è bene non cadere in eccessi di entusiasmo senza avere grossi meriti.
Altre posizioni
Al primo posto c’è Tokyo, mentre a completare il podio ci sono Sydney e Copenhagen. La prima italiana in classifica è Venezia, che si è aggiudicata la sesta piazza, mentre chiude la top ten Montreal. Poco al di fuori, in quattordicesima posizione, troviamo Milano, più organizzata rispetto alle italiane che la precedono, ma di gran lunga meno emozionante.
Antonio Pilato