Audi skysphere, nata presso l’Audi Design Studio di Malibu in collaborazione con gli altri centri stile, è l’interpretazione in chiave moderna e futuristica di uno dei modelli più iconici degli Anni 30’: la roadster Horch 583, a cui si ispira in termini di dimensioni e di proporzioni, con un cofano molto lungo e un posteriore molto corto. Il primo debutto di fronte al pubblico è in programma a Pebble Beach, in California.
Due vetture in una
La vera caratteristica peculiare della Audi skysphere è che racchiude letteralmente due auto in una. Può infatti passare dalla configurazione Grand Touring (GT) alla Sport mode, che non sono semplicemente regolazioni elettroniche, ma vere e proprie fisionomie differenti. Nella prima, infatti, la skysphere sfrutta tutta la lunghezza di 5,19 metri per 2 di larghezza per offrire spazi e comfort da lounge viaggiante ed è condotta da un sistema di guida autonoma di livello 4.
Nella seconda modalità (Sport mode), che può essere selezionata con un semplice tasto, il telaio e la carrozzeria si riconfigurano, riducendo il passo di 250 mm e l’altezza da terra di 10 mm per migliorare le doti dinamiche. All’interno volante e pedali, prima nascosti, escono dai loro alloggiamenti e il comando della vettura passa al conducente. Inoltre, i pannelli interni si avvicinano ai passeggeri per mettere tutti gli accessori e gli strumenti a portata di mano.
Futuristica con elementi classici
Come abbiamo detto, la volontà del team di designer era quella di ricreare l’esperienza di una roadster quasi d’altri tempi arricchita dalla tecnologia e dalla digitalizzazione. Gli elementi classici non mancano, primo tra tutti il lungo cofano che, nonostante non sia più in voga al giorno d’oggi e meno che mai su una vettura elettrica, è ancora sinonimo di lusso ed eleganza.
Nella parte anteriore, inoltre, è presente un bagagliaio di notevoli dimensioni che può ospitare due sacche da golf. Le linee snelle corrono veloci dall’anteriore al posteriore della vettura tranne nelle fiancate dove i designer hanno puntato su un effetto più tridimensionale. La parte frontale ospita una reinterpretazione della tradizionale calandra single frame di Audi che in questo caso funge da dispositivo di comunicazione con l’ambiente esterno grazie alla tecnologia LED.
L’abitacolo è spazioso, luminoso e realizzato con materiali e rifiniture ricercati misti a elementi high tech, iniziando dall’enorme schermo touchscreen (ha una larghezza di 1.415 mm e un’altezza di 180 mm) da cui si possono gestire le informazioni sulla guida, il sistema di infotainment e tutte le funzioni della vettura. Il sistema di condizionamento, invece, viene gestito da specifici pannelli touch presenti sulle portiere.
Oltre 500 km di autonomia
La Audi skysphere offre quanto di meglio ha a disposizione la Casa dei Quattro Anelli a livello di powertrain e meccanica. La concep car, come avevamo immaginato dopo la pubblicazione del teaser, è equipaggiata con un motore elettrico da 465 kW (632 CV) e 750 Nm di coppia posizionato sull’asse posteriore che consente alla vettura di scattare da 0-100 km/h in appena 4 secondi. Il tutto alimentato da una batteria da oltre 80 kWh che garantisce più di 500 km di autonomia secondo il ciclo WLTP nella modalità a guida autonoma GT.
A livello telaistico la vettura è dotata di sospensioni a doppio quadrilatero all’anteriore e al posteriore con molle ad aria adattive che migliorano il comportamento dinamico garantendo allo stesso tempo il comfort di marcia e il piacere della guida sportiva. La manovrabilità e l’agilità della vettura sono facilitate anche dalla presenza di un sistema steer-by-wire che controlla sia le ruote anteriori sia quelle posteriori.