Orologi, un mondo in evoluzione fra lusso e digitale
el 2017 Rolex si è confermato leader del mercato degli orologi svizzeri di alta gamma – che poi vuol dire leader mondiale – con un fatturato di 5 miliardi di franchi (circa 4,4 miliardi di euro), oltre il doppio del secondo brand della classifica, Omega (gruppo Swatch), che ha chiuso con 2,08 miliardi di franchi (1,82 in euro). Sono i dati elaborati da Vontobel Equity Research, la più importante società di analisi dell’orologeria. Nel report Luxury Goods Shop, curato da Rene Weber e pubblicato subito dopo Baselworld, viene sottolineato che nel 2017 (e tutto fa pensare che sarà lo stesso per il 2018) Rolex non soltanto ha mantenuto il primato globale, ha anche aumentato la sua quota di mercato, mentre quella di Omega – secondo Vontobel – è rimasta invariata. Nella top ten, ma ben “staccati” da Rolex e Omega, ci sono Cartier, Longines, Patek Philippe, Tissot, Audemars Piguet, Tag Heuer, Iwc e Jeager-LeCoultre, con ricavi che vanno da 1,575 miliardi di franchi di Cartier (risultato legato alle vendite di orologi solo per il 30%) ai 610 milioni di franchi di Jaeger-LeCoultre.
Rolex spicca inoltre nel panorama dell’alta gamma per la sua indipendenza e per essere, da sempre, legato solo alla produzione di orologi. Anche Patek Philippe e Audemars Piguet (1,35 miliardi e 950 milioni i rispettivi fatturati 2017 nelle stime di Vontobel) non fanno parte di grandi gruppi, ma non hanno le dimensioni di Rolex e, vale in particolare per Audemars Piguet, stanno investendo anche in altre attività.
Alle vendite di Rolex corrisponde la notorietà di marchio: in molte classifiche sulla reputazione e l’immagine – come il Global RepTrak elaborato dal Reputation Institute – la maison di Ginevra è al primo posto da anni. In quelle più generali svetta tra i brand del lusso: il risvolto della medaglia è che Rolex è il più imitato marchio di orologi che esista. La maggior parte dei falsi sono brutte copie degli originali, ma una piccola parte può trarre in inganno anche chi conosce l’orologeria. L’unico vero antidoto è acquistare solo da rivenditori autorizzati, prendendosi le proprie responsabilità di consumatori: accade, purtroppo, che pur di avere al polso un orologio famoso si cerchi una scorciatoia e si pensi di fare un grande affare. L’affare in realtà lo fa solo la criminalità organizzata che gestisce il business dei falsi e chiunque spacci per vero un orologio che, per quanto ben fatto, non è uscito dalle manifatture svizzere.
Tornando all’azienda e alla sue strategie, nel 2018 Rolex ha continuato a investire in ricerca & sviluppo e a Basilea, dove ogni anno si tiene la più importante fiera di settore, ha presentato gli ampliamenti di gamma di tutte le linee più famose (Datejust da donna e da uomo, Submariner, Cellini, solo per fare tre esempi), senza dimenticare i nuovi modelli Tudor, il “fratello minore” del marchio Rolex. Prosegue inoltre lo sviluppo retail, che conferma l’importanza del mercato italiano: tra due giorni, il 22 novembre, sarà inaugurato a Roma il flagshipstore di via Condotti, a due passi da piazza di Spagna. Futto della collaborazione con Hausmann, nome storico del retail di orologeria e partner di Rolex dagli anni 6, sarà tra le più grandi boutique Rolex al mondo.
Sempre strategico infine l’impegno nello sport (dal tennis al golf, dalla vela all’equitazione e alla Formula Uno) e nelle arti: in Italia Rolex è sponsor, ad esempio, della Biennale di architettura di Venezia e sostenitore, da innumerevoli stagioni, del Teatro alla Scala di Milano. Last but not least, il supporto ai giovani talenti di ogni disciplina, con il programma Mentor&protegé.
fonte sole24ore