New York e Mosca, le capitali dei super ricchi. E la metà dei milionari d’Italia vive a Roma
Pubblicata la classifica annuale delle città: ai vertici anche Londra. Nella Grande Mela ci sono 70 miliardari, 40 a Hong Kong: ma c’è un abisso tra i pochi che hanno tanto e i molti poveri. La Città Eterna con 945 multi milionari è al 20° posto della graduatoria globale
Se volete trovare un miliardario (in dollari o equivalenti) il posto giusto è ancora New York. Intesa come Manhattan, dove ci sono 70 miliardari. Se ne contano 64 anche a Mosca, e 54 a Londra. La geografia cambia completamente, se ci si accontenta dei multimilionari: nel radar, ad esempio, entra a buon diritto anche Roma, con quasi mille ricconi.
La notizia interessa le ragazze a caccia di marito e gli agenti del fisco, due categorie i cui bersagli – spesso – coincidono: se volete trovare un miliardario (in dollari o equivalenti) il posto giusto è ancora New York. Intesa come Manhattan, propriamente, data la scarsa attrattiva del Bronx e di Staten Island per gli straricchi: ci sono 70 miliardari, all’ultimo conto, che possono essere incrociati su Park Avenue e dintorni. Le alternative presentano qualche problema, soprattutto per le ragazze. Ci sono, infatti, ben 64 miliardari anche a Mosca, dove, però, quei miliardi potrebbero essere fin troppo movimentati, fra mafia rampante e Cremlino ingombrante. E 54 anche a Londra, dove il rischio, piuttosto, è di finire nell’harem di qualche emiro arabo.
Attenzione, però, perché la geografia cambia completamente, se ci si accontenta dei multimilionari (un patrimonio di almeno 30 milioni di dollari): nel radar, ad esempio, entra a buon diritto anche Roma, con quasi mille ricconi. E ancor più muta se si scende al modesto livello dei milionari (patrimonio al netto dei debiti, prima casa esclusa), che si muovono in reggimenti di centinaia di migliaia, anche dove, come
in Italia, le dichiarazioni dei redditi non farebbero sospettare tanta prosperità.
Il conto lo tiene, a livello mondiale, WealthInsight, una società specializzata nella gestione della ricchezza e che, per questo, ha messo insieme un esclusivo database che contiene, dichiarano i responsabili, acquartierati a Londra, ma con uffici sparsi fra Asia e Stati Uniti, dossiers su 60 mila straricchi globali. I dati, per farla breve, sono inverificabili. Però, proprio perché la fonte non è ufficiale ed è diversa dal fisco, la lettura non è affatto banale. Sia che si guardi all’aspetto glamour che interessa le ragazze in cerca di marito. Sia che si scruti, invece, il risvolto fiscale e tributario.
Si scopre, ad esempio, che a WealthInsight, dove, con ogni probabilità, non li conoscono neanche tutti, risultano in Italia 259 mila milionari (in euro), un numero che ci mette al decimo posto al mondo. Ma, soprattutto, un numero che praticamente coincide con quello degli italiani che dichiarano al fisco un reddito di almeno 100 mila euro (lorde) l’anno. Ora, per arrivare ad un patrimonio netto di almeno un milione di dollari, cioè 750 mila euro (prima casa esclusa) non basta una seconda casa a Cortina. Ci vuole qualcosa di più sostanziale, a cui è difficile arrivare, anche accumulando i risparmi su incassi mensili di 5 mila euro (a tanto corrisponde un reddito annuo lordo di 100 mila euro). Le due categorie – i milionari e coloro che guadagnano più di 100 mila euro l’anno – insomma, non si sovrappongono. Tanto più che i 260 mila censiti da WealthInsight non sono solo milionari, ma sono persone con un patrimonio fra 1 e 30 milioni di euro, quindi anche ben al di là dei limiti entro cui si muove, di solito, l’alta borghesia professionale.
Chi sono, allora? WealthInsight, naturalmente, non lo dice, ma la risposta non è la più facile a venire in mente. Uno pensa che i 260 mila milionari e oltre siano concentrati fra i Brambilla, i piccoli imprenditori della Brianza o nei capannoni del Veneto profondo, fra Verona e Vicenza, più qualche cumenda milanese. E invece, no. Metà dei milionari italiani sono a Roma, sparsi sui sette colli di una delle capitali considerate più pigre e neghittose in Europa, autentica zavorra sulle spalle della nazione, dove, però, a quanto pare, circolano assai più soldi che nelle province operose dell’Italia produttiva. In un paese, dove, negli ultimi 18 mesi, si è parlato spesso di imposta patrimoniale sui superricchi, i dati del rapporto consentono anche di registrare, nell’esercito dei 127 mila milionari romani (più che a Los Angeles, per dire), una crema di quasi mille (esattamente 945) sicuri multimilionari, gente, cioè, solo nella capitale, con un patrimonio superiore ai 30 milioni di dollari.
Miliardari, invece, zero, almeno a Roma. La geografia della ricchezza, d’altra parte, cambia, quando cambia il livello di ricchezza. Probabilmente, perché cambia, a seconda dei posti, quello che la ricchezza può dare. In testa per numero di miliardari, New York scende rapidamente se si guarda ai multimilionari e ai semplici milionari. Non è un ghiribizzo statistico. Più semplicemente, ci vuole un miliardo di dollari per stare confortevolmente a Park Avenue. Se vi fermate a 30 milioni, o tagliate senza remore sul numero di bagni e di stanze da letto, oppure, se volete vivere come non vi siete potuti permettere a Park Avenue, meglio spostarsi a Riverdale o Westchester, fuori Manhattan. Città con confini urbanistici più ampi, come Tokyo o Londra, salgono, quindi, in classifica. L’urbanistica non entra per nulla, invece, nel caso di Mosca. Qui conta, al contrario, la storia recente e come ha forgiato la società russa, all’insegna di clamorose ineguaglianze. Anche all’interno dei ricchi. Categoria, peraltro, praticamente inesistente. Nel senso che esistono strasupermegaricchi (esattamente 64, miliardari) e poi il nulla. Mosca è seconda al mondo nella classifica dei miliardari, ma scompare in quella dei multimilionari e appare appena in quella dei milionari (che, comunque, in Russia, ove esistono, dice WealthInsight, stanno in ogni caso sulle rive della Moscova).