Con sede a Firenze, in Italia, nel cuore della Toscana, Rebecca, fondata nel 2000 da Alessandro Testi durante la crisi dell’oro, ha offerto qualcosa di diverso dall’alta gioielleria: un concetto di gioielleria totalmente nuovo, realizzato con materiali non preziosi o semipreziosi, con forme audaci e design alla moda. Oggi, sua figlia, Rebecca, porta avanti la sua eredità in modo moderno e innovativo.
D: Cosa distingue il tuo marchio da qualsiasi altro marchio di gioielli?
R: Ciò che ci differenzia è l’innovazione: non abbiamo paura, siamo trendsetter e continuiamo a innovare nei materiali (stiamo cercando di utilizzare l’alluminio per una nuova collezione), nelle forme (lo vedete nella collezione Ludi) e nelle persone (siamo una squadra molto giovane, e investiamo nei migliori studenti delle migliori università). Innovare è rischioso: a volte funziona, a volte il mercato non è pronto. Il punto è andare avanti.
D: Qual è la filosofia del marchio?
R: Cercare la bellezza ovunque e far sentire bella e potente ogni donna indossando i gioielli Rebecca.
D: Qual è la tua definizione di lusso?
R: Preferisco l’idea del “lusso accessibile”, che è anche la filosofia alla base del nostro marchio: qualcosa di ambizioso, ma realizzabile, qualcosa di così bello e ben fatto da sembrare un vero lusso, come un’alta gioielleria, ma a un prezzo ragionevole. Amo il lusso del design e la realizzabilità del prezzo.
D: Raccontaci come è nato il marchio.
R: Sono passati più di 20 anni, durante la crisi dell’oro, quando mio padre ha avuto l’idea di proporre qualcosa di diverso dall’alta gioielleria: un concetto di gioielleria totalmente nuovo, realizzato con materiali non preziosi o semipreziosi, con forme audaci e design alla moda. I gioielli sono diventati prêt-à-porter.
D: Qual è la tua città preferita in cui viaggiare che ti consente di entrare in contatto con il tuo lato creativo?
R: Amo esplorare il mondo, cercare nuove tendenze e ispirazioni, ma amo anche tanto il mio paese e la Sicilia è sempre stata un luogo di profonda ispirazione per me. Abbiamo anche chiamato una collezione “Palermo”, che è il capoluogo della Sicilia.
D: Nomina tre cose senza le quali non puoi vivere.
A: Amore, massaggi ai piedi e, naturalmente, gioielli.
D: Chi è stata la tua ispirazione e mentore durante la crescita?
R: Sicuramente la mia famiglia, mio padre e mia madre. Nessuno più di loro.
D: In che modo la tua famiglia ha giocato un ruolo importante nel successo della tua attività?
A: La mia famiglia ha iniziato la nostra attività. Mio padre ha fondato l’azienda e disegnato tutte le collezioni. Mia madre si occupava del reparto marketing. Sono ancora super attivi in azienda.
D: Qual è una qualità che ammiri nelle persone?
A: La verità, nient’altro che la verità.
D: Come ti descriverebbero meglio i tuoi amici?
A: Glielo chiederò e te lo farò sapere. Credo fermamente che spesso ci vediamo in modo diverso, rispetto a chi siamo. Tendiamo a creare una versione aspirante di noi, che non riflette la realtà, oa volte sottovalutiamo noi stessi e non riusciamo a vedere il nostro valore.
D: Qual è il tuo detto o citazione preferita?
R: “Pantarhei”. Viene dal greco, dai miei studi classici. Vuol dire che tutto cambia, tutto scorre e niente rimane più lo stesso. Tutto è un continuo divenire, e dobbiamo affrontare, nel miglior modo possibile, tutti i cambiamenti che la vita ci porta.
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@rebeccagioielli