- A inizio 2018, Marchionne, cambiando idea, ha dichiarato che Ferrari “farà la supercar elettrica”
- Spuntano così, per il 2018, 550 milioni di euro di nuovi investimenti dedicati anche a tecnologie ibride
- Ma l’azienda di Maranello ha ben presente i rischi che corre lanciandosi nel nuovo business
“La Ferrari elettrica è quasi un concetto osceno”, aveva dichiarato il numero uno della Rossa di Maranello nonché del gruppo Fiat Chrysler (Fca), Sergio Marchionne, nel 2016. All’inizio di quest’anno, poi, l’inversione del senso di marcia: “Se qualcuno fa la supercar elettrica, la fa Ferrari. Saremo i primi a realizzarla: direi che è un atto dovuto. E non importa se poi la vendiamo o meno”. E, ancora, quasi a giustificare il cambio di marcia: “La faremo perché la dobbiamo fare”. La sfida con l’americana Tesla di Elon Musk sulle vetture di fascia altissima, insomma, sembra essere partita ufficialmente.
- Elon Musk – Getty Images
In attesa del nuovo piano industriale targato Ferrari che sarà presentato a Maranello probabilmente a settembre, il bilancio del 2017 da poco depositato, chiuso con un utile netto di 537 milioni (+34% annuo) e ricavi a poco più di 3,4 miliardi, aiuta a comprendere meglio la transizione verso le nuove tecnologie che imprimeranno una svolta alla gamma di prodotti. “Il nuovo piano includerà le auto ibride, quindi partire da lì per arrivare all’elettrico è facile”, ha detto sempre Marchionne all’inizio del 2018. Mentre, in occasione del Salone di Ginevra di inizio di marzo, ha aggiunto che il primo Suv della Ferrari (“Sì, è vero, ho cambiato idea sul Suv, ma questo perché è cambiato il mercato”, ha detto) sarà ibrido e arriverà alla fine del 2019.
In effetti, nel bilancio del 2017 si parla in diversi punti di tecnologie “ibride”, espressione con cui si intende l’unione tra due differenti motori, ossia quello classico a benzina e quello elettrico. Ebbene – si scopre tra le righe del documento – le spese in conto capitale (in gergo finanziario capex) previste per il 2018 ammontano a circa 550 milioni di euro, che serviranno “principalmente per sostenere il continuo rinnovo della gamma di prodotti e gli investimenti in ricerca e sviluppoper la transizione verso le tecnologie ibride”. Non è dato sapere, al momento, quale sarà la porzione di questi 550 milioni di investimenti dedicata specificamente all’ibrido, in vista della produzione della supercar elettrica, ma dovrebbe trattarsi di centinaia di milionidati gli elevati costi delle nuove tecnologie. “Riteniamo – aggiunge Ferrari – di finanziare queste spese soprattutto con flussi di cassa in arrivo dalle attività operative”.
Inoltre, il gruppo di Maranello si aspetta che “nel 2018 e in futuro la spesa in conto capitale aumenterà man mano che proseguirà l’investimento in tecnologie ibride”. “Siamo – scrive non a caso il presidente e amministratore delegato di Ferrari, Marchionne, nella lettera agli azionisti datata 23 febbraio 2018 e allegata al bilancio – determinati a creare motori ibridi di forte impatto per la Ferrari del futuro. Nel 2018 prepareremo il terreno per la nostra futura strategia, che contemplerà tecnologia ibrida così come nuovi modelli”.
- LaFerrari aperta, dal profilo Instagram Ferrari
Nella parte del bilancio dedicata ai rischi, Ferrari scende ancora più nel dettaglio: “Intendiamo introdurre gradualmente la tecnologia ibrida nelle nostre auto sia sportive sia Gran turismo (Gt)”. Ciò anche con l’obiettivo di “incontrare le preferenze dei compratori di auto Gt con grandi disponibilità e che vivono in città, segmento verso cui ci stiamo sempre di più orientando”. Al momento, la società della “Rossa” di Maranello ha sperimentato il motore ibrido su due versioni di uno stesso modello: LaFerrari, introdotta già dall’inizio del 2013, con carrozzeria aperta e chiusa.
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“Mentre abbiamo introdotto i motori ibridi su alcuni modelli – spiega la società nella sezione del bilancio 2017 dedicata ai rischi – l’integrazione di questa tecnologia in maniera più estesa può presentare problemi e costi”. A cominciare dalla questione delle spese per investimenti di cui sopra. Va detto che la casa di auto di lusso si aspetta di mettere sul mercato i futuri veicoli ibridi “a un prezzo appropriato per recuperare le spese e i costi sostenuti”, che come visto non sono pochi. “Non siamo certi – precisano tuttavia da Ferrari – che questi investimenti saranno interamente recuperati”.
- Sergio Marchionne, partenza del Gran Premio di Formula 1 a Shangai. Foto di Clive Mason/Getty Images
Sembra quindi di capire che le nuove auto finiranno sul mercato a prezzi decisamente elevati. Sebbene nel bilancio si parli ancora di veicoli ibridi e non interamente a batteria, si capisce perché si stima che l’auto elettrica targata Ferrari possa costare oltre 1 milione di euro. Inoltre, aggiunge il bilancio a proposito di veicoli ibridi, “questa trasformazione della tecnologia delle auto provoca rischi e incertezze come l’impatto sull’esperienza del guidatore e quello sul valore residuo del veicolo nel tempo, entrambi fattori che possono incontrare una reazione del mercato sfavorevole”.
Il passaggio alle tecnologie ibride e poi elettriche comporterà l’abbandono graduale dei motori a benzina? “In un’ottica di più lungo termine – si legge sempre nel bilancio – sebbene riteniamo che i motori a combustione continueranno a essere fondamentali per il guidatore della Ferrari, le auto elettriche pure potrebbero diventare la tecnologia prevalente per auto sportive, rimpiazzando in questo modo i modelli ibridi”. Insomma, la transazione verso una nuova era di auto di lusso è cominciata. Difficilmente si tornerà indietro.