Kiko alla svolta: nel 2018 margini in crescita del 37%
l 2018 è stato l’anno di svolta per il rilancio del marchio» così Cristina Scocchia, amministratore delegato di Kiko, inizia a commentare i risultati raggiunti in un anno molto importante dalla multinazionale italiana di cosmetica fondata nel 1997 da Antonio e Stefano Percassi, oggi controllata dalla holding Odissea Srl e partecipata dalla private equity Peninsula che detiene una quota del 33%.
«Abbiamo attuato un processo di trasformazione e riorganizzazione per aumentare l’efficacia finanziaria e operativa dell’azienda – continua l’ad – e posto le basi per il rilancio di un marchio iconico che vent’anni fa ha aperto una nuova strada nella cosmetica e che ora punta a diventare più digitale e internazionale».
Il 2018 si è chiuso con un Ebitda a 41,5 milioni di euro il 37% in più rispetto al 2017 e significativamente al di sopra degli obiettivi del piano industriale, con ricavi per 596 milioni (-2,5% rispetto al 2017) e la chiusura di 137 negozi (pari al 13% della rete).
«Nonostante la chiusura di diversi punti vendita – aggiunge Scocchia – il fatturato è stato sostanzialmente stabile. L’impatto della razionalizzazione della rete di monomarca è compensato dall’espansione in Medio Oriente (Emirati, Kuwait, Qatar e Libano) e Asia (India e Hong Kong) con una crescita del 54%, e da un rafforzamento nel canale e-commerce dove siamo cresciuti del 28%».
Espansione a Est, e-commerce e potenziamento del franchising sono alcune delle leve strategiche su cui l’azienda si sta concentrando. «Abbiamo avviato il piano di ridefinizione della nostra presenza geografica – racconta l’ad -, chiudendo mercati e punti vendita non strategici negli Stati Uniti, Regno Unito e Germania, e in parallelo rafforzando la nostra presenza in Medio Oriente e Asia. Abbiamo un piano di aperture di 70 monomarca in tre anni. Nel 2018 ci sono state 19 inaugurazioni e per quest’anno ne prevediamo un’altra ventina».
E aggiunge: « Abbiamo inoltre investito fortemente sul web siglando accordi con importanti marketplace in Cina, India, Uk e Usa con l’obiettivo di raddoppiare l’incidenza delle vendite online sul fatturato entro il 2020 passando dal 3,5% del 2017 al 7%. Quest’anno proseguiremo nella realizzazione del piano industriale e supporteremo la strategia di internazionalizzazione attraverso lo sviluppo di una rete di franchising con partner locali in mercati in cui non siamo ancora presenti».