BREAK MAGAZINE INTERVISTA PINA IANIRO
Conosciamo Pina Ianiro, autrice poliedrica e non solo … basta una chiacchierata con lei per capire che alcune persone è difficile classificarle in una generica categoria.
Pina scrive e dipinge con la medesima passione e originalità. La sua scrittura è coinvolgente, trascinante, tattile … le sue tele emozionanti. Quando le chiedi come nasce un suo dipinto o un suo scritto, inizia a parlare della magia dell’ispirazione, qualcosa che non si impara ma nasce in dote e devi difendere, dice, perché il mondo prova a liberartene come se fosse una malattia. In effetti non c’è molta attenzione ad arte e cultura nel nostro Paese, ma “quando trovi persone che apprezzano ciò che esprimi e quando entri in contatto con altre persone malate del tuo stesso male (sorride. Ndr), capisci che hai fatto bene a non mollare”.
Infatti Pina non ha mai mollato, nonostante le difficoltà e le prove a cui spesso la vita l’ha sottoposta.
Del resto, come ci spiega “l’arte è un’urgenza, è incontenibile, è qualcosa che esplode indipendentemente dalla volontà, anzi … quando è a comando o per un fine, forse non è vera arte.”
Madre di Francesco e Aurora, oggi adolescenti, originaria di Caserta e romana d’adozione, riesce a gestire anche il quotidiano con creatività. Quando le chiedi come fa a fare tutto, ti risponde sorridendo “sono il massimo dell’organizzazione unita all’ennesima potenza della flessibilità”.
Restare intrappolati nei suoi scritti è un attimo, su facebook regala poesie, pensieri e racconti che mozzano, nel giro di poche righe, il fiato. Nel suo ultimo romanzo “Quanto ci mette la neve a cadere” si ritrova, con piacere, la stessa scrittura fluida, originale, coinvolgente e forte. Seguendo i suoi commenti a “La foto del giorno” (rubrica curata da Alessandro Lisci, sulla rivista on line romaoggi.eu) si ha l’ennesima conferma del suo potere di sedurre con le parole …
Allo stesso modo colpisce e affascina con il suo sguardo diretto, l’autenticità e il suo sorriso.
Pina riesce ad essere glamour nonostante la sua semplicità. Un filo di trucco, capelli naturali, abbigliamento informale … quando le faccio questa osservazione, ringrazia e dice che forse tutto nasce dall’autenticità … “l’autenticità è raffinatezza, ma ci vuole coraggio, ci vuole forza, ci vuole personalità. E’ più semplice proteggersi dietro una maschera.”
Parlando dei progetti per il futuro, incrocia le dita “ne ho tanti, sto lavorando tantissimo … speriamo innanzitutto di uscire da questa situazione assurda e paradossale e tornare alla normalità”. Il lockdown anche per lei è stato un banco di prova, ma anche un canale per conoscersi meglio e acquisire maggiore consapevolezza “sono cresciuta molto durante il lockdown. Mi sono interrogata su tante cose e ho cercato di migliorare. Ho imparato delle poesie a memoria, ho letto anche più del solito, mi sono imposta di fare almeno otto mila passi (step quando non si poteva uscire) al giorno o comunque attività fisica…”
Dall’esperienza del lockdown è nato un suo progetto artistico testuale “Attraverso il lockdown”, ancora non edito, che accompagnerà una mostra personale.
Attualmente sta collaborando con la rivista on line romaoggi.eu, scrive il commento per la rubrica curata da Alessandro Lisci “la foto del giorno”.
Ha pubblicato il romanzo “Il cubo bianco”, la raccolta monografica “Amore, maneggiare con prudenza” e “Quanto ci mette la neve a cadere” tutti e tre con L’erudita.
Ha realizzato lo spettacolo teatrale sulla poesia “Parola dinamica”.
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By Cristian Nardi