lo rivela elle.it “La scorsa settimana mi sono svegliata con un’e-mail. Tra i soliti spam, re-impostazioni password e ricevute Uber, c’era un’e-mail di un uomo di nome Patrick. Io non conosco nessun Patrick. A differenza degli altri, Patrick non stava chiedendo soldi o dati, ma stava verificando la mia disponibilità come escort mentre era in viaggio d’affari a Los Angeles. Aveva trovato la mia e-mail su Instagram e dopo aver visto le mie foto, mi chiedeva se mi volessi unire a lui nel suo ‘hotel di lusso'”. Comincia con queste righe lo sfogo della modella Sydeny Lima (40mila follower su Instagram) pubblicato nel 2018 su Vogue UK e in un attimo si apre il vaso di Pandora ed ecco che l’ennesimo dark side di Instagram è servito su un piatto d’argento. Che le influencer ricevano di continuo commenti sconci o avances sessuali (con tanto di foto di organi sessuali decisamente indesiderate), sarà pure maschilista ma non è certo una novità, eppure in questo caso stiamo parlando di una questione più complessa: vere e proprie proposte per lavorare come escort. Secondo un’indagine svolta da Victoria Derbyshire per la BBC, il fenomeno è estremamente diffuso e le cifre si aggirano sulle decine di migliaia di sterline: un business a tutti gli effetti che sfrutta in modo collaterale la piattaforma di photo-sharing più famosa al mondo.
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Rosie Williams, che ha partecipato alla terza stagione di Love Island, racconta che le sono state offerte 100.000 sterline (cosa?) per trascorrere un anno a Dubai con un uomo che non aveva mai incontrato. Tyne-Lexy Clarson – anche lei comparsa nel famoso reality – dichiara invece di aver ricevuto diverse proposte: 20.000 sterline per cena e drink con un uomo o 50.000 sterline per un viaggio di cinque notti a Dubai (con tanto di accordo di non divulgazione). “Ti avvisano dei troll, ti avvisano che la tua vita cambierà radicalmente, ma non ti avvisano che gli uomini proveranno a comprarti”, ha detto Williams parlando del suo lavoro come instagrammer di successo (lei ha 840mila follower). Il problema è poco noto secondo la ragazza: “anche tra noi influencer non ne parliamo, o perché non non abbiamo intenzione di accettare o perché l’abbiamo fatto e ci vergogniamo troppo”. Infatti, secondo Clarson, proposte del genere possono risultare appetibili per persone in difficoltà con il loro business da influencer: “Per alcuni sono un sacco di soldi, sono cifre che ti cambiano la vita”, osserva la ragazza. In effetti, non è tutto oro quel che luccica e – ormai l’abbiamo capito – dietro le foto patinate e le Instagram face sorridenti si cela duro lavoro, ben poco di reale e spesso tanta pressione psicologica. In più, quando le cose si mettono male, non è facile restare a galla nel mare magnum del web, mantenere alto l’engagement e non vedere i tanto bramati cuoricini colare a picco: una donna ha raccontato al New York Post di avere un debito di 10.000 dollari dopo aver intrapreso uno stile di vita da influencer, mentre un’instagrammer anonima ha detto a Victoria Derbyshire di aver accettato un’offerta di 10.000 sterline per fare sesso con un uomo e ripagare un precedente debito da 5.000 sterline.
“Tutte le donne sono prostitute… al giusto prezzo” scrive un uomo (ah, il rispetto per il genere femminile!) in un forum online dove si discute dell’argomento come riporta Bustle. E il problema è proprio questo: pensare che qualsiasi donna di bell’aspetto che posti selfie su Instagram sia automaticamente disponibile sessualmente. “Temo che Instagram sia diventato l’ennesimo contenitore di vecchi ideali in cui le donne sono disponibili specificamente per il piacere di un uomo”, scrive Sydeny Lima su Vogue, parlando di come alcuni follower abbiano commentato l’episodio consigliandole di sentirsi “lusingata” per gli apprezzamenti dell’uomo. “Dovrei essere ‘lusingata’ e onorata di aver soddisfatto visivamente Patrick?” si chiede la modella, ricordando che “un singolo DM può avere un effetto duraturo sull’autostima e la salute mentale di una donna”. Lima, però, non si è limitata a raccontare la sua storia, ha anche risposto per le rime alla richiesta, postando la mail sui social (e questi sono step essenziali per rendere Instagram un luogo meno sessista):”Non ho nulla contro le escort, ma ho un problema con l’idea che io sia a tua disposizione pur non avendoti dato alcun segnale che potesse essere così”. E ha anche aggiunto: “Non siamo tutte prostitute. Proprio come è importante ricordare, come sono sicura che ti piacerebbe, che non tutti gli uomini sono Patrick”. Touchè! (e ben detto e ben fatto).