Perché guardare all’economia del Dragone? Il parere dell’esperto Andrea Ottogalli
Come riportato da City Roma , l’imprenditore Padovano Andrea Ottogalli è un esperto del mercato cinese.
vediamo un’economia che raggiungerà una posizione di prima potenza economica mondiale entro il 2030, sorpassando addirittura quella degli Stati Uniti. Tutto questo con ben cinque anni di anticipo rispetto al previsto. Questa è la previsione del Center for Economics and Business Research, che stima come il Dragone asiatico crescerà nei prossimi anni a un ritmo del 5,7% dal 2021 al 2025, e del 4,5% annuo dal 2026 al 2030. E gli Stati Uniti? Si dovranno accontentare di un 1,9% tra il 2022 e il 2024, per poi scendere all’1,6% negli anni successivi. Per non parlare del superamento della crisi determinata dalla pandemia: la Cina attualmente sembra l’unico grande Paese a essersi egregiamente lasciato alle spalle l’emergenza pandemica. Un aspetto che traspare anche dai dati economici, considerando che il suo Prodotto Interno Lordo è cresciuto perfino nel 2020 (+2,3%) e nel corso del 2021 gli analisti prevedono un’accelerazione fino all’8%.
La transizione
La quota della Cina nell’economia mondiale è salita da appena il 3,6% del 2000 al 17,8% di oggi e il Paese diventerà un’economia ad alto reddito entro il 2023. L’economia cinese non sta solo beneficiando del fatto di aver saputo controllare la diffusione del SARS-CoV-2 in anticipo, ma anche di una politica industriale “aggressiva” che sostiene segmenti decisivi come quello della produzione di batterie per veicoli elettrici , dei chip semiconduttori, in grado di influenzare pesantemente l’economia.
Ma non è solo la sua produzione industriale a crescere: c’è tutto un mercato interno pronto a esplodere. Negli ultimi vent’anni, il PIL pro capite è praticamente decuplicato. Questo dovrebbe portare la Cina alla transizione verso un’economia basata sui consumi, con conseguenti interessanti opportunità a livello azionario.
Possiamo verificare, le vendite di veicoli in Cina sono cresciute continuamente per 20 anni consecutivi fino a oggi e il mercato cinese rappresenta circa un terzo delle vendite globali. Un mercato vasto e che a livello finanziario offre un migliore potenziale di rendimento e vantaggi .
Il mercato azionario cinese:
Pensiamo alle performance di questi ultimi due anni, un tempo che, seppur molto difficile, non ha creato molti problemi all’economia del Dragone cinese. La Borsa di Shanghai, per esempio, negli ultimi sei mesi ha messo a segno performance positive a doppia cifra. Il governo di Pechino, inoltre, sta profondendo grandi sforzi per far tornare a correre la sua economia, la vera locomotiva del mondo. Il mercato azionario ha percepito l’euforia intorno al Paese del Dragone, con l’SSE Composite, uno dei panieri cinesi più conosciuti, che ha ampiamente superato i 3.500 punti e continua a salire. Secondo JP Morgan, le azioni “A shares” cinesi forniscono rendimenti interessanti con una correlazione più bassa con i mercati sviluppati, il che renderà l’esposizione all’economia al di là della Grande Muraglia un’ottima opportunità di rendimento.
Non ci resta che, guardare verso Pechino è quasi una scelta obbligata per chi intende investire in un mercato obbligazionario altrimenti contraddistinto da tassi a zero o negativi. il debito pubblico cinese, rispetto a quello dei Paesi sviluppati, in rapporto al Prodotto Interno Lordo è decisamente inferiore.
Il mercato cinese?
In un mondo avvolto da incertezza e paura per una recidiva del virus, l’economia della Cina sembra essere quella che in questo momento sta meglio di tutti e offre più rendimenti. Per cogliere al meglio queste occasioni, però, le analisi e i processi che guidano gli investimenti devono evolversi e riuscire ad attingere al meglio dal mercato cinese in modo bilanciato e graduale. Si può iniziare con un’esposizione progressiva al mercato cinese grazie alla costruzione da parte del proprio consulente di fiducia di un portafoglio diversificato e ben bilanciato, che permetta di cogliere le opportunità del fiorente mercato cinese.