Alla sua seconda edizione, l’evento che premia chi si è impegnato attivamente a favore dell’ecosostenibilità ed eticità del lavoro nella produzione di beni d’abbigliamento ha raccolto star e stilisti per una serata che non ha eguali al mondo. E diventa una risposta alle accuse alla moda italiana giunte dal New York Times
na manifestazione che non ha eguali al mondo: sono i Green Carpet Fashion Awards Italia, evento che premia chi si è impegnato attivamente a favore dell’ecosostenibilità ed eticità del lavoro nella produzione di beni d’abbigliamento. In un momento in cui l’Italia finisce sotto il fuoco delle critiche del New York Times per alcuni episodi di lavoro nero in Puglia, l’evento risulta più importante che mai. Infatti da qui parte il discorso d’apertura di Carlo Capasa, presidente di Camera Nazionale della Moda Italiana, che rimanda le accuse al mittente e chiede piuttosto di riflettere sui numeri della manodopoera impiegata senza sicurezza a New York, dato che supera di parecchie cifre l’analisi sommaria condotta dal quotidiano americano, per altro non presente alla serata.
All’evento, intanto, arrivano tante star: da Cate Blanchett a Julienne Moore, da stilisti famosi come Donatella Versace e Pierpaolo Piccioli a top model come Cindy Crawford. Il primo premio va alla carriera di Suzy Menkes, veterana giornalista di moda, oggi firma di Condé Nast ma ieri columnist di NYT. Proprio verso il quotidiano sembra indirizzato il suo discorso. “Ringrazio Camera della Moda e Livia Firth per questo premio e per il loro impegno”, racconta, “devo ricordare però che l’Italia resta il paese più dignitoso al mondo per il suo alto artigianato”.
Gli altri premi sono andati ai calzolai di Salvatore Ferragamo, agli allevatori delle pecore di lana Merinos d’eccellenza, ai produttori di pelle proveniente da componenti alimentari Frumat Leather, a Elle McPherson, a Sourcemap, a Diego Della Valle e Renzo Rosso, a Gilberto Calzolari (miglior stilista emergente, a Bonotto (per la produzione sostenibile), a Sinead Burke e Hari Nef e a Donatella Versace.
La manifestazione, nata nel 2017 e giunta alla sua seconda edizione, è stata fermamente voluta, finanziata e organizzata da Camera Nazionale della Moda col supporto di Eco di Livia Firth: ad oggi, non vanta uguali al mondo e soprattutto non trova riscontri simili nelle fashion week di Londra, Parigi e New York. Si spera diventi un appuntamento fisso, qualcosa che continui a radunare tutto il fashion system per non smettere di portare soluzioni concrete e concreti progetti che costringano tutti, dall’industria alla creatività, a riflettere sull’ecosostenibilità.