Gianni Russo: umile romantico della fotografia

Un fotografo eccentrico, romantico, diretto quando vuole, ed ecco il nostro appuntamento con la fotografia, lui si chiama Gianni Russo, fotografo Napoletano molto attivo nel Pole Dance italiano, in effetti i suoi scatti sono immagini rubate in punta di piedi ma che travolge un grande pubblico. La sua sfida personale consiste nel fotografare principalmente in bianco e nero, una dualità su cui si basa la sua percezione della realtà che lo circonda, un travolgente sorriso ai modi  gentili è in grado di mettere immediatamente a proprio agio chi si trova davanti alle sue lenti fotografiche. Gianni  è come le sue fotografie: semplice ed al contempo estremamente complesso e sofisticato… vorticoso movimento fatto di estro creativo!

 

Cominciamo con la prima domanda… Tu pensi che le tue foto viste da molti lettori riescono a cambiare qualcosa in ambito sociale?

Pur non essendo un fotografo di reportage, credo fortemente nel potere delle immagini. Spero che le mie foto possano in qualche modo influenzare positivamente lo spettatore, coinvolgendolo emotivamente e di conseguenza toccandolo come persona.

Qual è la tua missione di fotografo?

Raccontare le persone che fotografo, che ho davanti. Cerco di cogliere la personalità che si nasconde dietro i visi, gli occhi. Un pensiero un po’ presuntuoso forse, ma che mi da lo stimolo per continuare la mia ricerca.

I tuoi soggetti sono coinvolti nel tuo lavoro?

Si, è essenziale. Le persone che fotografo devono necessariamente essere coinvolte nel processo creativo, così da potermi donare un po’ di loro stesse, sperando poi di poter tradurre tutto questo in fotografie.

Qual è la difficoltà di raccontare una storia attraverso uno scatto?

Cogliere un solo attimo significativo e congelarlo in una foto è a volte una sorta di miracolo, una magia che si crea tra il fotografo e il soggetto, una complicità che nasce piano piano. Cerco sempre di parlare un po’ con le persone prima di cominciare le sessioni di scatto, sperando di cogliere un po’ della loro essenza, della loro personalità. Le persone non sono semplici manichini da posizionare a piacere, hanno storie, sentimenti, emozioni che vanno raccontate in foto.

Secondo te, tutto ciò che compare in una foto sarebbe un’espressione – conscia o inconscia – di chi fotografa?

Sicuramente si. Per me realizzare una foto viene da un processo creativo nato con l’interazione con i miei soggetti. Ma Ho in mente spesso quale sarà il risultato finale.

Ci racconti di uno dei tuoi scatti preferiti e perché lo preferisci?

Sicuramente uno degli scatti fatti ad una splendida atleta e ballerina Anna Lisa, uno scatto che ho pensato, costruito e realizzato e che adoro per il senso di movimento e di grazie che riesce a trasmettere.

In che modo un fotografo osserva il mondo? con quale occhi?

Personalmente guardo il mondo con curiosità,  mi fermo ad osservare piccoli particolari insignificanti per molti ma non per me. Mi affascina letteralmente guardare la luce che gioca creando magnifiche ombre.

Quando fai un ottimo scatto, te ne rendi conto subito?

Si, direi di si… riguardando subito lo scatto in macchina provo una sottile gioia sapendo di aver colto un attimo meraviglioso

Ci sono riconoscimenti importanti nella tua vita?

Sono fondamentalmente un foto amatore, fotografo per passione. A maggio ci sarà una mia mostra personale basata principalmente sul mio lavoro con le atlete della pole dance.

Quando e come ha scoperto la fotografia?

Mio padre era da giovane un appassionato di fotografia, lo ricordo sempre concentrato ad immortalare i momenti salienti della nostra vita, mi ha sempre affascinato. Ero emozionatissimo quando mi permetteva di scattare qualche foto, mi sentivo “grande”. Poi col tempo la passione è rimasta grazie anche alla lettura di tantissime riviste di settore.

Cosa le piace fotografare?

Le persone ed i paesaggi, un po’ come dire contenuto e contenitore…  Le persone sono così affascinanti, così coinvolgenti emotivamente, mi danno una carica meravigliosa. Al contrario la fotografia di paesaggio appaga la mia voglia di calma, di tranquillità.

Ultima domanda il senso della vita?

Mio figlio, per me è assolutamente il centro della mia Vita. Rispecchiarmi in lui mi rende un uomo migliore.

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