Schietto, leale intraprendente è cosi che vogliamo definire il personaggio di oggi, lui si chiana Gianmarco Orciani Attore trasformista quando vuole.. un uomo che ha ben chiaro i suoi obbiettivi “essere attore” pragmatico e romantico oggi Gianmarco fa parte di quel nuovo movimento di cambiamento che l’italia aspettava.
Iniziamo dalla prima domanda: Cosa rappresenta per te l’attore in un cotesto sociale?: Personalmente, credo che, all’interno della società di oggi, l’attore abbia acquisito responsabilità sociali e morali non poco rilevanti, dal momento che molti giovani traggono ispirazione dai personaggi pubblici, il che comporta ovviamente un grande onore, ma al contempo un gran peso emotivo per l’attore.
Hai raggiunto tanti obiettivi, qual è quello più significativo per te?: Ammetto che posso definirmi abbastanza soddisfatto di quello che ho fatto fino ad ora. Ho solo quasi 25 anni e posso dire con certezza di essere già stato molto fortunato. Sebbene la mia giovane età, ho avuto diverse esperienze in campo cinematografico e teatrale. Allo stesso tempo, però, non ho ancora raggiunto i traguardi a cui aspiro. Sono felicissimo delle mie piccole soddisfazioni attuali, ma sono anche convinto che non si smetta mai di crescere e migliorare.
Puoi dirci a cosa stai lavorando adesso?: Attualmente, sono impegnato in diversi progetti. Sto, ad esempio, lavorando per un’appassionante web serie dal titolo “Overt”, un thriller psicologico nato dall’idea e la regia di Maurizio Di Nassau. La trama avvincente si sviluppa intorno a diversi intrecci riguardanti i più svariati temi, tra cui l’omofobia, l’infanticidio e il disturbo di personalità. Grazie alla collaborazione di grandi professionisti, posso dire con orgoglio che sarà un interessantissimo progetto.
Altro prodotto di enormi potenzialità è il film “Gavon”. L’idea è nata da Jefferson Di Massa, anche primo regista, accompagnato dal secondo regista Salvatore Allocca e lo sceneggiatore Gennaro Artiaco. Su questo progetto preferisco mantenere un velo di mistero in più. Non voglio rischiare di bruciarvi la sorpresa. Vi dico solo che sarà il primo vero caso di Film Fantascientifico italiano con le F maiuscole. L’intento è quello di far raggiungere al cinema italiano lo splendore di quello americano. Bisogna rivoluzionare l’ambito fantascientifico con serietà e senza più sfociare nel trash e vi assicuro che questi maestri del cinema lo stanno riuscendo a fare.
Infine ho in serbo qualche altra sorpresina di cui purtroppo non posso ancora parlare, ma continuate a seguirmi e a breve avrete grandi news.
Raccontaci una tua Gionata tipo?: La mia giornata tipo è quella di un comunissimo ragazzo di 25 anni. Mi sveglio affianco alla mia ragazza e alla mia cagnolina. Studio per gli esami all’università, ripeto i copioni da portare non tanto sui set quanto sul palco, palestra, caffè con gli amici, vari impieghi lavorativi nel campo della moda e il tutto finalizzato a potermi ritirare di nuovo a casa per mettermi sotto le coperte con la mia piccola ma tanto grande famiglia.
Come vorresti vederti tra 10 anni?: Tra 10 anni, spero di essere la stessa persona di oggi, magari con un po’ di maturità ed esperienze in più. Non spero in enormi cambiamenti nella vita, ma, tra 10 anni, vorrei senz’altro riuscire ad aver raggiunto gli obbiettivi attoriali a cui sto puntando.
Artisticamente, quale è l’attrice a cui vorresti somigliare?: Non vorrei somigliare a nessun attore in tutta onestà. Il fascino di questo mestiere è proprio quello di poter essere chiunque si voglia. Oggi sono un poliziotto, domani un insegnante e il giorno dopo ancora un marziano. Non vedo perché puntare a somigliare a un attore. Stimo tantissimi artisti americani e italiani, ma cercare di emularli non è il mio scopo primario.
Cosa vorresti che le persone capissero di te?: Quanto effettivamente valgo, il mio reale valore, né più né meno di questo. Vorrei capissero chi sono e cosa posso fare. Tutto il resto, tutti i pregiudizi, positivi o negativi che siano, non sono cose che mi interessano.
c’è un ruolo in particolare a cui tu sei lagato/a? e se si per quale motivo?: Pensandoci, sì. C’è un ruolo che ha lasciato il segno nel mio cuore. Probabilmente perché fu il mio primo ruolo da protagonista. Ricordo ancora il tremolio che avevo prima di aprir bocca. Ero un gangster americano in un cortometraggio girato in lingua inglese. Giravo, tra i vari, anche con un mio collega che stimo molto incontrato per la prima volta sul set della serie tv americana “Sense8”. Le sensazioni che provavo le sento ancora vivide: paura, emozione, imbarazzo, eccitazione. E tutte queste dovevano scomparire immediatamente subito dopo aver sentito un’unica parola: AZIONE. Dei momenti che non dimenticherò mai.
Che considerazione hai della recitazione Italiana?: La recitazione italiana ha un ottimo livello di recitazione, senza dubbio. Ma ammetto che non rispecchia i miei canoni. Preferisco di gran lunga lo stile americano, più realistico laddove deve esserlo e più caricaturizzato dove richiesto.
Qual’è la tua battuta preferita del cinema?: Devo sceglierne una? Davvero? Una sola? Ok… Posso dire che tra le mie preferite c’è senza dubbio questa: “Potrei essere piuttosto incazzato per quello che mi è successo, ma è difficile restare arrabbiati quando c’è tanta bellezza nel mondo. A volte è come se la vedessi tutta insieme ed è troppa. Il cuore mi si riempie come un palloncino che sta per scoppiare. E poi mi ricordo di rilassarmi e smetto di cercare di tenermela stretta”.
ci sono ruoli che avresti voluto recitare?: Tutti. Non c’è un ruolo che non mi piacerebbe. Ogni ruolo è una sfida nuova ed essere un attore significa proprio questo: riuscire a superare i proprio limiti, anche morali, per riuscire a dare al pubblico quello che si merita.
Come nasce la passione per il cinema?: Non ricordo come mi sia nata. Ero troppo piccolo per averne memoria. Posso solo dire che sin dalla giovane età sognavo di poter essere chiunque, fare qualunque cosa. Forse è proprio per questo motivo che è nata la mia passione.
Quali sono le difficoltà di intraprendere questo mestiere in italia?: Purtroppo, come in tanti altri campi, sento troppo spesso di colleghi che “scendono a compromessi” o che ottengono una parte solo tramite conoscenze. Non è quello a cui aspiro e non è per questo che ho scelto di fare l’attore. In Italia, dobbiamo accettare il fatto che bisogna essere molto pazienti e, quando finalmente si avrà l’occasione giusta, non bisognerà assolutamente farsela scappare. Le opportunità qui in Italia non sono tantissime e troppi errori non sono ammessi.
Ultima domanda… il senso della vita?: Ah, vorrei saperlo anche io! Anche se… in effetti… sto bene così. Io ho il MIO senso della vita. Ho la mia famiglia, tanto amore da dare e ricevere, impegno costante per ottenere ciò che desidero, qualcosa e qualcuno da proteggere. Il mio senso della vita è questo e a me basta.