Escort non paga tasse su 5 milioni ma ora è a Dubai
Nel processo il difensore ha sostenuto che la donna avrebbe tentato di aprire una partita IVA ma invano
Un’escort di lusso di nazionalità ungherese, attualmente residente negli Emirati Arabi, è al centro di un processo presso il tribunale monocratico di Rimini per omessa dichiarazione dei redditi e di IVA, relative a un periodo che va dal 2010 al 2014. La donna, che all’epoca risiedeva a Riccione e operava prevalentemente sulla Riviera con clienti altolocati, è accusata di aver accumulato un patrimonio di oltre 5 milioni di euro, eludendo il Fisco.
Secondo quanto emerso durante l’indagine della Guardia di Finanza di Rimini, la escort avrebbe trasferito il denaro prima a San Marino, poi nel Principato di Monaco, per poi depositarlo su un conto corrente a Dubai, dove attualmente risiede da alcuni anni.
Il processo si è svolto in assenza dell’imputata, che attualmente vive negli Emirati Arabi e non ha intenzione di spostarsi. Tuttavia, il suo difensore, l’avvocato Stefano Caroli, ha difeso la cliente chiedendo l’assoluzione, sostenendo che durante l’indagine siano state violate alcune norme procedurali che avrebbero compromesso il diritto di difesa della donna.
La escort, nel corso del processo, ha sempre sostenuto di aver cercato di aprire una partita IVA per dichiarare i suoi guadagni, ma che le sue attività professionali non sono riconosciute dallo Stato italiano.
Il procedimento giudiziario è stato avviato a seguito di un incidente precedente nel 2015, quando la donna fu accusata di aver rapinato un cliente per 100 euro. Durante l’interrogatorio in aula, la escort rivelò di possedere oltre 800.000 euro sul suo conto, rivelazione che ha portato le autorità a indagare sulle sue attività finanziarie e ha dato origine all’accusa di evasione fiscale.