Ieri sera, durante l’amfAR Gala di Cannes, H&M ha annunciato la prossima designer collaboration con Giambattista Valli, brand creato dallo stilista italiano nel 2005 e che da qualche anno ha sede a Parigi e che si distingue da sempre per la sua sofisticata eleganza. Al red carpet hanno partecipato Kendall Jenner, Chris Lee (Li Yuchun), Chiara Ferragni, H.E.R., Bianca Brandolini d’Adda e Ross Lynch indossando i capi must-have della pre-collection che anticipa il lancio della collezione, accompagnate da Giambattista Valli e Ann-Sofie Johansson, Creative Advisor di H&M (qui sopra, nella foto di gruppo). Per la prima volta gli appassionati di moda potranno accedere alla collaborazione in tempo reale (o quasi). I capi indossati all’evento saranno infatti disponibili da domani, 25 maggio, in selezionati negozi al mondo e su hm.com, mentre la collezione completa Giambattista Valli x H&M sarà in vendita in tutto il mondo il 7 novembre 2019. Per l’Italia la scelta è caduta sul flagshipstore di piazza Duomo, a Milano.
I precedenti
H&M, colosso svedese spesso definito “fast fashion” (una definizione che però all’azienda non è mai piaciuta) è stato pioniere delle collaborazioni con stilisti e marchi che con le grande catene non hanno niente a che vedere. La trovata geniale è stata proprio questa: permettere al grande pubblico di avere accesso a prodotti che, nella loro versione originale, per così, dire, sono fuori dalla portata della maggior parte dei consumatori. L’ultima collaborazione, prima di Valli, era stata quella con Moschino, arrivata nel negozi nel novembre del 2018. Secondo molti osservatori (e stando ai dati di vendita) una delle migliori mai realizzate.
Tutto iniziò nel 2014 con Karl Lagerfeld
Il percorso di H&M ebbe un padrino illustre, Karl Lagerfeld, che nel novembre 2004 fu il primo a portare nei negozi della catena una collezione disegnata ad hoc. Scomparso nel febbraio scorso, lo stilista tedesco era all’epoca già direttore creativo di Chanel, Fendi e del marchio che porta il suo nome e fu entusiasta del progetto. Salvo poi accusare H&M di “snobismo” per non aver prodotto abbastanza capi e accessori (in pochi giorni andò tutto esaurito). Ma in fondo la chiave del successo delle designer collaboration è proprio questa: creare aspettativa e portarle solo in alcuni negozi e per un numero limitatissimo di giorni, così da creare la sensazione di avere qualcosa di unico e irripetibile (e infatti in alcuni casi davanti ai negozi si formano code in attesa del primo giorno di vendita di una delle capsule).
Il successo di Roberto Cavalli
Oggi il marchio è in grandi difficoltà (si ipotizza una vendita a Renzo Rosso, per evitare il vero e proprio fallimento), ma nel 2007 Roberto Cavalli era un brand di grandissimo successo. La collezione disegnata per H&M andò esaurita in pochissimi giorni e a distanza di 12 anni continua a essere super quotata sui siti di re-selling. Poiché all’epoca ogni collaborazione arrivava nei negozi in novembre (Valli sarà il primo a godere del “drop” anticipato a maggio), la collezione sembrò perfetta per la stagione natalizia, poiché includeva molti vestiti da sera in perfetto stile Cavalli, molto glittery.
Da Comme des Garcons a Erdem
Nel 2008 fu la volta del marchio Comme des Garcons, sei anni più tardi toccò ad
Alexander Wang, che celebrò così i 10 anni del suo brand: per H&M fu una sfida nella sfida. Il marchio infatti non era conosciuto come gli altri, soprattutto negli Stati Uniti. A partire dalla collaborazione lanciata nel 2015, con la maison francese Balmain, è diventato fondamentale il ruolo di celeb con milioni di follower su Instagram, come, nel caso di Balmain, Gigi Hadid, Kendall Jenner e Jourdan Dunn. Tra le più recenti, ricordiamo anche Erdem (marchio famoso soprattutto per le stampe ispirate alla natura) e Kenzo.