Dieci milioni per il rilancio delle Terme di Saturnia resort
Un progetto di lungo periodo che parte da Saturnia per allargarsi sul territorio italiano. Il fondo americano York, insieme a Feidos e Almus Capital, ha acquistato diversi mesi fa dalla famiglia Manuli il golf e Spa resort Terme di Saturnia (provincia di Grosseto). L’obiettivo è rilanciare la struttura, che attende da tempo un riposizionamento sul mercato. L’operazione, del valore di 40 milioni di euro, mostra il fermento sul settore, dovuto anche all’interesse degli investitori esteri.
La nuova proprietà ha deciso di lanciare da subito il programma “restart Saturnia” per riportare cure e prodotti cosmetici che si basano su acque termali note da oltre 2000 anni al centro dell’attenzione. A Saturnia l’acqua sulfurea benefica e curativa sgorga nella piscina termale al centro del resort alla temperatura costante di 37,5 gradi centigradi, un flusso di quasi 500 litri al secondo.
Per sfruttare questa risorsa naturale la nuova proprietà ha varato un piano di investimenti di circa dieci milioni di euro focalizzati sulla riqualificazione di un complesso articolato su 120 ettari di terreno, con 22mila mq di costruzioni e un campo da golf di 18 buche. Saranno così ristrutturate le camere, ma anche creati nuovi servizi e una nuova club house, oltre al raddoppio dell’area benessere entro il 2019.
Da subito sono state segmentate le linee di business con gestioni separate per incrementare un fatturato oggi a quota 16,5 milioni di euro. Il resort di 140 stanze e il golf sono sotto la guida di Antonio Barbieri (in arrivo dall’Hilton di Venezia); la Medical Spa e le sue 53 cabine per i trattamenti sotto la direzione di Sandro Baronti; le piscine termali, tra le più grandi d’Europa e con oltre 100mila visitatori paganti all’anno, sono invece dirette da Elisabetta Santoleri (da Grandi Stazioni). Rilanciata anche la sezione produzione e distribuzione dei cosmetici oggi affidata a Silvia Mosseri (ex Revlon).
Dal 2020 partirà poi un piano di posizionamento di altre strutture ricettive termali che sono oggi in fase di individuazione. L’obiettivo è esportare il brand in altre location, sia urbane (quindi Roma e Milano) sia leisure, acquisendo complessi termali da ristrutturare e rilanciare.