Criptovalute, 100 milioni «spariti» tra il Veneto e Dubai
o ricevuto minacce di morte e rapimento … Sono andata a denunciare alla polizia postale … Christian? Abitavamo insieme da circa un anno a Dubai ma sono rientrata in Italia il 25 giugno … no non lavoravo con lui … non so cosa facesse … la gente mi chiama pensando che io sappia qualcosa … a Dubai avevo una macchina bellissima e una barca bellissima … adesso sono nella mia casa in affitto con la mia vecchia auto … mi chiede se stiamo ancora insieme? Ma lei starebbe insieme a una persona che le ha rovinato la vita?». Lui, Christian Visentini, aveva lasciato la sua bianca villetta di San Fior (Treviso), paesello veneto appoggiato alle colline del Prosecco, per volare a Dubai, stanza 409, quarto piano del Park Towers, grattacielo con centro fitness, piscina, aree barbecue e campo da tennis. E lì, insieme ai soci, l’avvocato romano Emanuele Giullini e Mauro Rizzato, tra un tuffo e una grigliata gestisce gli affari della New Financial Technology (Nft).
Quali affari? Investire in criptovalute il denaro (intorno ai 100 milioni, si dice) che hanno ricevuto da migliaia di persone (non solo venete) ingolosite da promesse di rendimenti mensili al 10% grazie all’utilizzo di un algoritmo magico che monetizza gli scarti di prezzo del bitcoin tra le varie piattaforme.
Lei era la compagna («ma non scriva il mio nome»). Che cosa è successo? Che a un certo punto il castello (o la piramide) non ha retto: ai clienti è stato comunicato che non verrà pagata la cedola di luglio. E piano piano sono emerse tutte le anomalie e i sospetti sulla destinazione del denaro raccolto. Investito o sparito? Non necessariamente le due direzioni sono alternative, soprattutto quando si punta tutto sulla criptovaluta. Quanto sia instabile questo mercato lo dimostrano il caso della cripto banca tedesca Nuri(500mila clienti), che ha appena avviato l’iter per il fallimento, e la perdita record nel secondo trimestre (1,1 miliardi) di Coinbase,la piattaforma numero uno in Usa per lo scambio di criptovalute.
Uno dei tre soci della Nft, l’avvocato Giullini, tra interviste e video-chiamate (da Dubai?) tenta di rassicurare la piazza rumoreggiante (più di 800 iscritti nella caldissima chat Telegram «I truffati di New Financial Technology»). Truffati? La Guardia di Finanza ha in mano il dossier. Intanto sarebbero già partite le prime denunce individuali. E anche quelle incrociate tra i soci (Giullini contro Visentini). Però questa è una storia dove non ci sono innocenti, solo varie «gradazioni» di omicidio del risparmio: doloso, colposo, preterintenzionale . È un risparmiatore tradito o uno speculatore punito chi consegna i propri soldi a soggetti che garantiscono il 10% mensile? Da notare che siamo nel profondo Veneto dei colossali crac di Popolare Vicenza e Veneto Banca. Ci sarà chi si è incautamente fidato di amici e parenti (la rete di agenti ha fatto il lavoro di raccolta) e chi ha riciclato il «nero».
Poi ci sono loro, i pifferai di Dubai con il magico algoritmo. Siamo andati a vedere il bilancio della società chiave, la New Financial Technology di Londra (34% Visentin, 33% Rizzato e 33% Giullini): giro d’affari come un chiringuito nel deserto, capitale negativo di 3 mila sterline. Una bolla di sapone. Tempo di verifica: 30 secondi. Fino al 2020 la proprietà era di un certo Mario Danese che è rimasto nel board fino a maggio 2022. La «Trestone Investment» di Dubai con Visentin e Giullini soci è un altro tassello dell’architettura societaria, come la «Nft Digital Trust Kb» di Stoccolma per il sedicente «servizio banca/custodia» o il sito (tuttora attivo) nftcoindao o anche l’italiana «New Financial Technology Consulenza» che è del solo Giullini e fa corsi di formazione. O meglio «farebbe» perché poi i bilanci non esistono e il patrimonio ha la consistenza di un biglietto aereo Milano-Dubai di sola andata (in business).