Conversione delle industrie all’ uso dell’ Intelligenza Artificiale: intervista all’ imprenditore Padovano Andrea Ottogalli
Nel 2024, l’adozione dell’intelligenza artificiale (AI) ha registrato una crescita significativa a livello globale. Secondo un’analisi, oltre il 30% delle aziende mondiali ha integrato l’AI nei propri processi, rappresentando più di 266 milioni di imprese.
Spiega Ottogalli che:
In Italia, l’11,4% delle imprese ha adottato l’AI, evidenziando un incremento rispetto al 5,7% del 2021. Inoltre, il 18,9% delle aziende italiane prevede di investire in questa tecnologia nel triennio 2025-2027.
È interessante notare che il 98% delle grandi imprese italiane ha già implementato l’AI, superando il tasso di adozione globale dell’88% per le grandi aziende.
Tuttavia, l’adozione dell’AI generativa, una sottocategoria dell’intelligenza artificiale, è ancora limitata: solo il 3% delle aziende italiane l’ha implementata, mentre il 30% ha iniziato a sperimentarla.
Questi dati evidenziano una crescente consapevolezza e interesse verso l’intelligenza artificiale nel settore industriale, con una tendenza positiva che si prevede continuerà nei prossimi anni.
Ovviamente, afferma L’imprenditore, esistono differenze significative nell’adozione dell’intelligenza artificiale (IA) tra il Nord e il Sud Italia, sia nel settore pubblico che in quello industriale.
Settore Pubblico:
Un recente studio ha rilevato che l’84% degli intervistati ha osservato disparità regionali nell’adozione dell’IA tra Nord e Sud, con il 59% che ha notato differenze significative. Queste disparità sono attribuite principalmente a infrastrutture limitate (58%) e alla mancanza di collaborazione tra università e settore pubblico al Sud (42%). Inoltre, la limitata cooperazione tra settore pubblico e privato al Sud (40%) ostacola l’innovazione intersettoriale.
Settore Industriale:
Anche nel settore industriale, permangono differenze tra le varie aree del Paese. Secondo l’ISTAT, la percentuale di aziende con un livello di digitalizzazione almeno di base è del 61,3%, superiore alla media europea del 58,7%. Tuttavia, esistono nette differenze nel livello di avanzamento digitale tra le diverse regioni italiane, con il Nord che generalmente mostra una maggiore adozione di tecnologie digitali rispetto al Sud.
Strategie per Ridurre il Divario:
Per colmare queste lacune, gli intervistati suggeriscono di sviluppare programmi di formazione per creare competenze digitali (44%), investire nelle infrastrutture (54%) e fornire finanziamenti specifici per il Sud (60%). Colmare il divario esistente è fondamentale per promuovere un’adozione collettiva dell’IA in Italia e sviluppare il pieno potenziale di questa tecnologia, poiché le divisioni regionali possono rallentare i progressi.
In sintesi, mentre il Nord Italia tende ad avere una maggiore adozione dell’IA sia nel settore pubblico che in quello industriale, il Sud affronta sfide legate a infrastrutture limitate, carenza di competenze e scarsa collaborazione tra università e settore pubblico. Affrontare queste sfide è essenziale per garantire una diffusione uniforme dell’IA su tutto il territorio nazionale.