Carolina Cerutti, da Chiara Ferragni ad Art dealer

incontro  con la fashion designer cilena della TBS Crew, che a Barcellona ha lanciato la sua linea d’abbigliamento

Più belli dei suoi capelli (lunghissimi e liscissimi) sono soltanto i suoi sorrisi, che Carolina Cerutti elargisce senza risparmiarsi. Ventotto anni, cilena, si è trasferita in Italia nel 2011 per terminare i suoi studi in fashion design all’Istituto Marangoni di Milano. Qui poi è rimasta per diversi anni: si è innamorata (di Davide), ha trovato lavoro (nella famosissima TBS Crew di Chiara Ferragni). Ma poi qualche anno fa è ripartita, destinazione Barcellona, dove ha fondato Art dealer, la sua prima linea di abbigliamento. «Inizialmente ho avuto tanta paura» ammette senza nascondersi, «ma, alla lunga, si è rivelata una delle migliori decisioni della mia vita».

 

Quando ha deciso di lanciarsi?

Mi sono trasferita a Barcellona per amore e, lavorando ancora per TBS Crew da casa, si è creata la sinergia perfetta per fare qualcos’altro, sempre legato alla mia idea di bellezza. Sono, quindi, partita dalla mia passione per la ricerca nei negozi vintage, e ho iniziato a creare.

 

 

 

Questa passione da dove arriva?

Da mia mamma: lei da sempre è stata una grande appassionata di moda e in particolare di tessuti. Infatti, lei è sempre la prima persona con cui condivido le mie scelte per ogni collezione.

 

A livello di formazione, invece, dove si è formata?

Ho iniziato come Fashion Designer in Cile per poi continuare all’Istituto Marangoni di Milano. Mi sono specializzata in disegno di accessori alla Central Saint Martins di Londra e ho chiuso i miei studi con un master in management e comunicazione dei prodotti di lusso.

 

 

Poi è entrata a far parte della famosa TBS Crew di Chiara Ferragni.

Sì, lavorare per loro come fashion editor è fantastico, è il lavoro che ho sempre sognato di fare. Ho avuto l’opportunità di crescere, di crearmi un’enciclopedia personale di moda oltre a ogni mia aspettativa e di vivere delle esperienze uniche. Inoltre, ho conosciuto delle persone meravigliose, che chiamerò per sempre amici.

 

Per le sue collezioni, si è ispirata a qualche stilista?

Più che uno stilista di riferimento, ho delle donne di riferimento. Per esempio, Lauren Hutton, Bianca Jagger, Penelope Cruz: sono loro le muse della collezione SS18, che è in produzione in questo momento. Al loro stile, ho aggiunto colori e forme che richiamano alcuni dei miei pittori preferiti e voilà, sarà un’estate con più sapore!

 

Un tipo di donna a cui pensa quando disegna i suoi abiti, invece, esiste?

Penso a donne con stile, sicure di se stesse. Quelle che indossano Art dealer non dipendono mai né dalle tendenze che escono ogni settimana né dal fast fashion. Al contrario, sono donne che cercano qualcosa di originale, esclusivo e con un tocco retrò da aggiungere al proprio guardaroba. I miei capi possono sembrare difficili da indossare per ogni occasione , ma le mie #ArtdealerGirls riescono con il proprio stile a trasformare un disegno d’ispirazione vintage in un capo per ogni giorno, incredibilmente trendy e chic!

 

Quanto dura il suo processo creativo?

Tempi esatti non ci sono mai, ma disegno quasi tutti i giorni dell’anno. Sono sempre attenta ai dettagli, alle forme e a qualsiasi cosa che mi colpisca. Faccio foto a tutto. Ho persino una scatola in cui metto tutte le cose che trovo e che mi piacciono e che penso possano servire per Art dealer: cartoline, tovaglioli, qualsiasi tipologia di “tesoro” che trovo nei mercati vintage.

 

È una cosa che l’aiuta?

Sì, molto. Quando arriva il momento di pensare al disegno della collezione, le mie nuove silhouette sono già quasi chiare, così posso dedicare più tempo alla scelta di materiali, ai nuovi dettagli e prodotti.

 

 

Quali progetti ha per il futuro?

Ho tante idee, mi piacerebbe creare uno spazio o un concept store dove unire arte e moda. Non c’è soddisfazione più grande, per me, che vedere le donne provare i miei disegni e consigliargli i diversi modi in cui indossarli.

 

Con il suo brand, invece?

Per la collezione SS18 sto facendo una capsule collection di mini bags insieme alla designer argentina Ornella Scopinaro e ne sono molto emozionata. In generale, vorrei sicuramente crescere, rispettando però sempre i valori che ci caratterizzano: dare priorità alla qualità e non alla quantità, promuovendo un consumo più responsabile della moda. L’idea è quella di creare un guardaroba di tendenza con pezzi che rimarranno per sempre.

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