Bando ai materiali sintetici, da Bologna sfida al lusso da Regina Pignatti
fattura sartoriale, con personalizzazioni su misura, e produzione limitata: massimo 50 capi per ogni modello in tutto il mondo. Punta ad aprirsi varchi nel mercato del lusso la start up Regina Pignatti, che da Bologna sfida le maison con la vendita online di abiti, camicie e tailleur confezionati in laboratori artigianali solo con tessuti naturali. Cotone, seta stampata con disegni originali, lana merino per una moda rivolta alla business woman che chiede un classico rivisitato con dettagli etnici da adattare al proprio gusto e alla propria personalità. «Ho bandito i materiali sintetici e tutti i capi possono essere modificati in base alle richieste della cliente» dice Regina Pignatti, stilista austriaca trapiantata nel capoluogo emiliano che ha fondato e lanciato la start up scommettendo su una domanda internazionale di alta qualità.
Oltre all’Italia, dove sta muovendo i primi passi, i principali mercati di riferimento sono i Paesi di lingua tedesca (Germania e Austria), gli Stati Uniti e il Sudamerica. Diplomata alla Fashion School Hetzendorf di Vienna, Pignatti si è fatta a lungo le ossa in varie maison italiane (tra queste Emilio Pucci) prima di decidere di realizzare una propria collezione, dandosi una prima regola: quella di evitare ogni forma di massificazione. Da qui la decisione di scommettere sulla limited edition per ogni capo.
«Non sono i grandi numeri quelli che cerco – spiega Pignatti – ma uno stile adatto a una donna che cerca una manifattura artigianale, con abiti che, a seconda degli accessori, possono essere adeguati a una riunione di lavoro come a un ricevimento». Obiettivo: 3mila capi all’anno in tutto il mondo, con consegne veloci e la garanzia della sostenibilità della produzione, anche per quanto riguarda i diritti e le condizioni di lavoro delle artigiane che realizzano gli abiti, impiegate in laboratori dislocati tra Italia e Portogallo.
Tutto è partito con alcuni capi basici. Vestiti e camicette ai quali ha affiancato tailleur. Primi test di una proposta destinata ad ampliarsi per arrivare a 30 modelli sui quali ogni donna può sbizzarrirsi adeguandoli ai propri gusti con almeno due varianti di colore. Posizionata su una fascia di mercato alta la start up emiliana è già pronta per esportare.