Auto vintage, classiche e da corsa apprezzate nelle aste italiane e il Mibact notifica
Il mercato delle aste nazionali sta rafforzando la sua posizione anche nel settore delle auto vintage, classiche e da corsa. Lontane ancora dai record supermilionari della case internazionali che ogni tanto operano nel settore anche nel nostro paese, in primis RM Sotheby’s che ogni due anni organizza una vendita a Villa d’Este sul lago di Como, tre case nazionali, Aste Bolaffi, Finarte e Pandolfini hanno concentrato le loro vendite a maggio con risultati che ArtEconomy24 intende qui esaminare.
Spicca il risultato di Finarte ottenuto grazie a uno specifico progetto siglato con l’Associazione Museo delle Mille Miglia Città di Brescia, riscoprendo la passione di Finarte per il mondo dell’automobile 50 anni dopo la prima asta di “Automobilia e Automobili da Collezione di Finarte” del 16 dicembre 1967. Da Aste Bolaffi ha incantato e vinto il design della Carrozzeria Bertone, ma il fatturato della vendita, poco prima dal suo inizio, è stato iene purtroppo compromesso da ben sette procedimenti di notifica da parte del Ministero dei Beni culturali.
Brescia. Prima asta nel settore di Finartedi Milano, il 14 maggio presso il Museo delle Mille Miglia di Brescia con un fatturato di 4.231.503,38 euro con circa il 50% dei lotti venduti. “Sono orgoglioso del risultato dell’asta 1000 Finarte – ha commentato Sandro Binelli, capo Dipartimento di Automotive di Finarte, – che ha presentato vetture dotate di una grande storia tracciata e verificata e che in qualità di asta tematica è riuscita nell’obiettivo di dare visibilità al mercato delle automobili eleggibili Mille Miglia. Questi 4 milioni potranno anche essere superati attraverso le trattative in corso per le vendite private”. Il concept tematico Mille Miglia e la partnership con il Museo Mille Miglia sono stati particolarmente fruttuosi, ma ovviamente è la qualità delle auto, con una storia ben documentata, che ha fatto la differenza. Non sorprendente come, sottolineano gli esperti, tre auto Fiat che si sono distinte alle Mille Miglia, hanno totalizzato tre record mondiali:
1) la “Fiat 8V (Vignale) del 1954”, telaio n.106.000052 (ha corso le Mille Miglia 1955 e con 37 gare all’attivo, di cui 23 gare corse fino al 1960 con la carrozzeria attuale dal 1957), venduta per 2.147.450 euro (è un pezzo unico, l’unica coupé-corsa delle nove coupé disegnate da Vignale, nata come show-car, cresciuta come auto da corsa con quattro Rally del Sestriere, due Giro di Sicilia, due Coppa Intereuropa nel palmares);
2) la “Fiat 1400 del 1950”, telaio n.015781, venduta per 345.750 euro, prima Fiat 1400 in assoluto a tagliare il traguardo delle Mille Miglia e campionessa assoluta italiana in classe nel 1952 (ha corso tre Mille Miglia nel 1951-52-53 e in tutto 29 gare comprovate col primo proprietario;
3) la “Fiat 500C del 1952” telaio n.366836, che ha corso la Mille Miglia 1953, ancora immatricolata con la targa originale del 1952 “BS 39515” ed esposta recentemente al Museo Mille Miglia per la mostra “90 Anni. 1000 miglia”, venduta per 104.877,50 euro.
Tutte vetture annoverate tra gli “Automotive Masterpieces”, partner di Finarte – un archivio digitale che ha come scopo rendere accessibile il patrimonio motoristico raccogliendo testimonianze, documenti, fotografie e memoria storica, in modo tale da delineare la storia di ogni automobile rara –, nata dalla passione per le auto d’epoca di Sandro Binelli, già organizzatore delle Mille Miglia dal 2008 al 2012. Ai tre record mondiali, si aggiunge il fatto che il realizzo di 2,1 milioni di euro per la Fiat 8V rappresenta il record di vendita nell’attuale stagione per un lotto battuto da una casa d’aste italiana. Finarte ha registrato buoni risultati anche per la sezione di automobilia, tra cui il Trofeo 1° Gran Premio Brescia venduto per 4.732 euro e uno stendardo verticale del 1951 delle Mille Miglia Franco Mazzotti venduto per 3.312,40 euro.
Arese. Prima vendite nel settore anche da parte di Aste Bolaffi di Torino, il 23 maggio alla Pista di Arese, davanti ad oltre 300 spettatori e collezionisti da tutto il mondo. La vendita, che ha totalizzato 1,6 milioni di euro, ha premiato la scelta di proporre sia auto uniche o rare sia modelli più abbordabili. Con uguale soddisfazione si è accolta la vendita della minuscola e rarissima “Iso Rivolta Isetta del 1954” aggiudicata a 38mila euro (quando venne presentata nel 1953 in molti hanno capito che la piccola utilitaria aveva tutte le carte in regola per sfondare, ma le difficoltà legate alla produzione a Bresso hanno fatto terminare l’assemblaggio nel 1955, dopo appena 800-900 pezzi prodotti) e quella dell’Alfa Romeo “8C Competizione Pandion Bertone 2010” volata a 575mila euro da una stima di 220-260mila (top lot dell’asta).
La Pandion è senza dubbio una delle più belle Show –Car disegnate e costruite nell’ultimo decennio, un prototipo capace di celebrare al meglio l’Alfa Romeo (i legami tra la Carrozzeria Bertone e l’Alfa Romeo si perdono nella storia automobilistica dell’ultimo secolo, con collaborazioni capaci di creare leggende come la Giulietta Sprint GT e la Montreal o esemplari unici come la Carabo, la Navajo, la serie delle BAT o la Canguro). Al secondo posto la “Bertone Nuccio 2012” con meccanica Ferrari 430F1 aggiudicata a 330mila euro (la Nuccio ha riservato sin dal momento della sua nascita nel 2012 un posto nella storia dell’automobile, creata infatti dalla Carrozzeria Bertone per celebrare i 100 anni di vita della celebre carrozzeria torinese).
Alla vendita era presente il designer di Bertone, Mike Robinson, che ha commentato soddisfatto: “Con queste aggiudicazioni le mie creature potranno presentare al mondo la magia del design italiano”. Decine di rilanci anche per i disegni di stile provenienti dal Fallimento Bertone, testimonianza della lunga storia di questa Carrozzeria, acquistati a 62mila euro come lotto unico di 5mila pezzi, a causa dell’avvio da parte del Ministero dei Beni Culturali di una notifica che ne ha impedito la vendita in singoli lotti”.
E le notifiche non sono finite con questo lotto di disegni! Infatti, come ha commentato l’ad Filippo Bolaffi: “Quest’asta ha avuto due vincitori, Stile Bertone e il Ministero dei Beni Culturali che, a poche ore dalla vendita, ha avviato sette procedimenti notificando un milione e mezzo di valore di vetture: una scelta difficilmente comprensibile che ha impedito l’acquisto all’estero di numerose auto e, allo stesso tempo, mortificante per il Made in Italy che così perde l’opportunità di essere mostrato al mondo degli appassionati. Dato l‘importantissimo valore storico-culturale dei lotti sono sicuro che a questo punto il ministero concluderà il procedimento ed eserciterà pure il diritto di prelazione, visto che questo ingente patrimonio economico non poteva proprio mancare nei musei italiani”.
Notificate, tra le altre, la spettacolare “Alfa Romeo 6C 1750 Cabriolet Gangloff del 1930” (stima 280-320mila euro) (la storica carrozzeria elvetica Gangloff è tra l’altro ancora in attività ed opera nel campo delle cabine di risalita sugli impianti sciistici, mentre l’attività per le automobili di lusso è stata abbandonata nel dopoguerra dopo aver carrozzato i telai più prestigiosi come quelli per le Bugatti) e l’ “Isotta Fraschini 8B Imperial Landaulette”, unico esemplare sopravvissuto con Carrozzeria Castagna Milano del 1931 (stima 750-850mila euro), pluripremiata al Concorso d’Eleganza di Villa d’Este del 1995 (rinato dopo l’interruzione dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale).
Tra le altre auto più combattute, un’ “Alfa Romeo 1900 Super Berlina 2 Porte Primavera Boano del 1956”aggiudicata a 86.800 euro (la 1900 è la prima vera vettura Alfa Romeo del dopoguerra ed ha i suoi punti di forza nelle dimensioni contenute e nella cilindrata ridotta, a vantaggio dei costi che, seppur elevati per la media degli italiani, sono accessibili).
Firenze. Il 29 maggio, infine, una vendita di auto classiche è stata organizzata da Pandolfini di Firenze a Villa La Massa con un risultato totale al di sotto del milione di euro. Come ha commentato Marco Makaus, capo dipartimento del ettore: “Una serie di aggiudicazioni che spaziano dalle grandi stelle a piccoli gioielli, tutte auto che brillano per l’eccellenza del loro stato e non solo dello status che rappresentano. In un mercato per molti versi difficile è stata premiata la costruzione di un catalogo ove, assieme alla rarità del modello, si è data particolare importanza alla novità dell’auto proposta, auto che molto spesso sono state custodite ed utilizzate privatamente, lontane dai circuiti dei saloni e dal mercato”. Marco Makaus, che da quest’anno è coadiuvato da Luca Gambarini, conclude: “sono molto soddisfatto del risultato ottenuto in questo momento di riflessione del mercato, che ha premiato la ricerca della qualità e del corretto posizionamento delle valutazioni”. Top lot della vendita è stata la “BMW 327/28 del 1938” che ha chiuso una vivace competizione a 229.280 euro.
Questa vettura, definita una BMW “M” ante litteram, è una grande cabriolet prodotta in pochissimi esemplari che unisce il potente motore della 328 alla lussuosa carrozzeria della 327, una versione ibrida dei due modelli nata per per quei clienti che volevano unire lusso e sportività. Una “Ferrari Mondial del 1988” è passata di mano per 30.953 euro, mentre una “Mercedes Benz 450 SEL 6.9 del 1975”, considerata la più performante berlina della casa tedesca, è stata aggiudicata per 25.221 euro. Gli esperti ci tengono pure a segnalare il successo di una splendida “Fiat Topolino del 1944” che ha raddoppiato la stima di partenza chiudendo la gara a 22.928 euro.