Dopo un lungo ritardo, dovuto a qualche problema burocratico oltre al fermo dei cantieri del Corona Virus, finalmente al via i lavori relativi alla costruzione dell’acquedotto a servizio di località San Demetrio: un’ amena località a pochi chilometri dal centro cittadino dove, negli ultimi lustri, agli antichi vigneti ed oliveti si sono aggiunte numerose abitazioni in cui altrettante famiglie hanno deciso di risiedere, non solo nel periodo estivo. La notizia dell’apertura dei cantieri per la costruzione dell’ acquedotto, finanziato con un contributo della regione Calabria, è stata data dal vicesindaco con delega ai lavori pubblici Vincenzo Ierardi nel corso di un incontro con l’Associazione dei villeggianti e residenti a San Demetrio presieduta da Francesco Poerio. Ad organizzare l’incontro fra i residenti e l’Amminitrazione comunale Domenico Camigliano, già consigliere ed assessore comunale negli scorsi lustri, che ha chiesto al Vice sindaco cittadino notizie ed un crono programma certo sui lavori e le problematiche idriche della località. “Per la prima volta nella storia cittadina – ha evidenziato Ierardi – un’Amministrazione comunale ha pensato alla risoluzione della carenza idrica in questa zona del territorio comunale. Si tratta di un risultato storico ottenuto nel corso degli anni dalla precedente e dall’attuale Amministrazioni comunali guidate da Amedeo Nicolazzi. A monte del villaggio, in località Pupillo, sarà realizzato un serbatoio abbastanza capiente da cui partirà la nuova condotta per San Demetrio. La cosa più importante – ha aggiunto Ierardi – è che si costruirà una nuova condotta con la quale saranno by passare tutte quegli allacci abusivi che sino ad oggi non hanno consentito all’acqua che già partiva abbondante da Pagliarelle di arrivare a San Demetrio, disperdendosi in pochi chilometri”.
Proprio l’anomia generalizzata rappresentata dai numerosi allacci abusivi è stato il tema principale dell’incontro. Con l’arrivo del periodo primaverile ed estivo, quando la popolazione di località San Demetrio aumenta sostanziosamente, in attesa del nuovo acquedotto, sarà necessaria anche quest’anno una turnazione che consenta ai residenti di riempire i propri serbatoi, ma la buona volontà della maggioranza degli stessi potrebbe non bastare, considerati quei veri e propri furti di acqua che si registrano anno dopo anno, con i pozzetti più volte divelti da cittadini che evidentemente non amano rispettare le regole. Già negli scorsi anni, come ha ricordato Francesco Poerio introducendo l’incontro, “abbiamo fatto numerose denunce al Prefetto, ai Carabinieri ed alla Prefettura per chiedere all’Amministrazione comunale, che in questo ci sembra inadempiente, ed alla Congesi di venire a verificare quello che a San Demetrio succede da più anni; nella consapevolezza che non tocca a privati cittadini o ad un’Associazione come la nostra scovare e combattere gli abusivi. E’ inconcepibile – ha aggiunto Poerio – vederci trattai in questo modo quando nella vicina Pagliarelle l’acqua zampilla abbondante da numerose fontanelle e nella consapevolezza che nell’imminente estate Sorical potrebbe essere nuovamente intenzionata ad intervenire sulla condotta per portare l’acqua della montagna verso i villaggi turistici della costa”. Ammettendo le responsabilità della Congesi che anche sotto questo aspetto non tutela la popolazione cittadina e ricordando le numerose segnalazioni fatte alla stessa società dall’ Amministrazione comunale cittadina, l’assessore Ierardi ha comunicato di aver ottenuto un nuovo incontro ad hoc con la stessa società che dovrebbe svolgersi nei propri giorni, con la speranza che i responsabili di Congesi si assumano le proprie responsabilità. “Anche questo del mancato controllo della condotta idrica – ha aggiunto Antonio Floccari della stessa Associazione – è un problema atavico e culturale. Dobbiamo smetterla, come cittadini – a giocare a fregarci fra di noi disinteressandoci delle regole. Certamente un maggiore controllo è necessario da parte delle autorità competenti, ma questa potrebbe non bastare se non si registrerà nella popolazione una vera e propria rivolta culturale”. Francesco Rizza