Le (nuove) regole per una pelle sana tra Intelligenza Artificiale e falsi miti

Si è da poco concluso il World Congress of Dermatology 2019 e il focus è, più che mai, sulla prevenzione

di Annalisa Betti

3′ di lettura

Si è da poco concluso il World Congress of Dermatology 2019 e il focus è, più che mai, sulla prevenzione. In particolare, si è posta l’attenzione sull’impatto dei raggi solari sulla pelle e non soltanto in termini di invecchiamento cutaneo prematuro (e dunque da un punto di vista puramente estetico), ma per le conseguenze a livello più profondo sulla salute della pelle.

La tecnologia, e soprattutto l’intelligenza artificiale (AI), mette inoltre a disposizione strumenti di diagnostica precoce: una novità rilevante è il Bodystudio ATBM master di FotoFinder Systems GmbH, il sistema versatile che utilizza l’Automated Total Body Mapping, oltre che per la diagnostica del tumore della pelle, per la tricologia, per la chirurgia estetica e anche per la gestione dei pazienti con psoriasi.

Il WCD ha anche fornito l’occasione perfetta per avere l’opinione e i consigli autorevoli e aggiornati su come comportarsi non soltanto al sole, ma nella quotidianità per mantenere la pelle in buono stato e per prevenire tumori alla pelle: ecco le regole da seguire.

1. «Dai 35 anni, è utile fare un controllo dei nei ogni due anni; se c’è familiarità, cominciare a fare i check già dai 16 – 18 anni. Statisticamente, il 72% dei tumori alla pelle deriva da nuovi nei, non dall’evoluzione di quelli già esistenti» informa Kathrin Niemela, membro del CdA di FotoFinder.

2. Sempre valida, per tenere monitorati i nei, la regola ABCDE secondo cui vanno controllati Asimmetria, Bordi, Colore, Diametro ed Evoluzione. Un neo benigno è infatti simmetrico, ha bordi continui e uniformi, un colore unico e omogeneo, un diametro contenuto e non evolve col passare del tempo.

3. Gli esperti sono concordi nel considerare utile ed efficace ai fini del blocco dei raggi Uv un Spf non inferiore a 30 per il giorno, anche se il cielo è nuvoloso. Anche in inverno, se si sta molto all’aria aperta. Da una ricerca Olaz è emerso che il 70% delle persone è consapevole che la luce del sole sia causa dell’invecchiamento precoce, ma solo il 18% utilizza un idratante giorno con Spf. Chi non la usa lo fa per due motivi principali: o perché non crede sia necessaria, oppure perché la texture non è piacevole. In realtà le formule di ultima generazione sono molto piacevoli e “peso piuma”.

4. In spiaggia, o comunque durante l’esposizione al sole, il fattore di protezione consigliato per stare ‘relativamente tranquilli’ è 50. «Il difetto della gente è che ama prendere il sole e fa di tutto pur di avere un bel colorito – commenta Gabriele Muti, specialista in Chirurgia plastica ed estetica -. Abbiamo l’idea che il sole guarisca tutto, in realtà è uno dei massimi fattori cancerogeni. Con un Spf almeno 30+ ci si abbronza lo stesso. Se poi i filtri sono chimici, non ci si ricopre di patina bianca, come succedeva una volta. In barca, i raggi Uv sono moltiplicati di tre, quattro volte: qui occorre particolare attenzione».

5. Per quanto riguarda le lampade Uv: «Sono peggio del sole – prosegue il dottor Muti -. Il motivo è semplice: proprio perché in genere si fanno per togliere il pallore e creare rapidamente una base per l’abbronzatura, solitamente non si usa la crema solare protettiva. Ma si possono anche fare, purché una ogni due settimane al massimo e sempre con Spf 30».

6. Per l’esposizione al sole, l’orario è importantissimo: Kathrin Niemela di FotoFinder sconsiglia vivamente di stare al sole dalle 10 alle 16. Questo significa che i meno mattinieri possono considerare soltanto da metà pomeriggio in poi.

7. Va rivisto anche il rapporto tra raggi solari e acne. Se ne soffrite, sappiate che il sole non è la cura giusta. I raggi Uv in questo caso non hanno alcuna funzione terapeutica, aiutano semplicemente a ridurre momentaneamente la produzione di sebo, ma poi la situazione torna come prima, se non peggio.

8. La detersione deve essere ad personam e su misura. Due volte al giorno, mattina (può bastare anche un’acqua micellare) e sera. Sempre in modo delicato e mai aggressivo: se la sensazione è di dover applicare una crema per riequilibrare o compensare, la formula detergente ha privato l’epidermide del suo equilibrio idrolipidico.

9. I fattori più pericolosi per la pelle hanno tutti la S: Sole, Sigarette, Smog, mancanza di Sonno.

10. Non esiste prova scientifica che i mitici due litri d’acqua al giorno forniscano alla pelle la giusta idratazione. Non esiste il concetto di “idratare dall’interno”. Certo, se non beviamo ne risente anche la pelle, come del resto tutti gli altri organi, ma l’idratazione migliore per l’epidermide è quella fornita dalle formule cosmetiche, ovvero dall’esterno.

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