Bologna, 20 ottobre 2016 – Non si sentono sicure col proprio partner, allora vanno a ‘lezione di sesso’. Si sentono sole, oppure hanno atteso per anni l’uomo ‘giusto’ temendo di non essere all’altezza. In tutti questi casi entra in gioco lui, lo Gigolo, nel ‘nostro caso’ Roberto Dolce, in arte Roy, 42 anni. Perché se da una parte c’è il fiorente business delle escort, dall’altra sta spopolando quello degli accompagnatori per donne.
Secondo lei tante ragazze/ragazzi sono ancora costrette a vendersi?
«In base alla mia esperienza ritengo che il 90 per cento della prostituzione oggi sia volontaria; è un lavoro come un altro. La prostituta più longeva al mondo ha 80 anni ed è inglese. Spero di arrivarci anche io».
Quando è iniziata la sua carriera?
«Ho 42 anni e ho iniziato intorno ai 25. Lavoravo nelle discoteche; erano gli anni Novanta. Una sera una donna mi ha avvicinato e mi ha letteralmente ‘affittato’ per far ingelosire il marito. Ho capito che quella era la mia strada».
E cosa ha fatto per seguirla?
«Mi sono organizzato. Su internet c’era poco o nulla all’epoca, ma mi sono reso conto che poteva fruttare. Così ho aperto un sito e, in quel momento, ho scoperto un mondo».
Dove lavora?
«Soprattutto a Bologna, ma anche nelle Marche, dove sono nato. Infatti ho due abitazioni e mi sposto spesso, anche a Matelica».
Richieste particolari?
«Non tutte vogliono finire a letto. Mi pagano per far ingelosire i mariti, per ottenere singolari prove di fedeltà. Ma tante ragazze mi coprono di denaro per essere ‘allenate’: hanno fidanzati esperti e non vogliono farsi trovare impreparate. Sono appena rientrato da Sanremo dopo un weekend di allenamento sessuale: una 20enne mi ha pagato profumatamente per essere istruita, provata e ‘corretta’. Ma c’è un boom di vergini, anche non giovanissime. Mi hanno ‘affittato’ donne che avevano superato i 50 anni».
Non è una scelta comune quella di ‘consumare la prima volta’ con uno sconosciuto. Secondo lei perché lo fanno?
«Alcune mi hanno spiegato di aver subito violenze da ragazze e di temere il contatto fisico con un uomo. Cercano qualcuno che le accetti per come sono, che non le giudichi».
Va anche con uomini?
«No, sono etero a tutti gli effetti, ma accetto richieste di coppie dove il marito mi paga per guardare».
Quanto riesce a guadagnare in un mese?
«Se va bene anche 25mila euro, ma spesso le entrate si aggirano sui 5mila. Alla fine costo come una borsa, ma offro molto di più. La regola è non scendere mai sotto i 500 a prestazione».
Una sorta di ‘pretty woman’ dove Julia Roberts è un uomo, insomma?
«Se vogliamo vederla così: c’è anche chi mi ha pagato settimane intere o weekend. Recentemente ho accompagnato una donna in Turchia, guadagnando 4 mila euro».
Si è mai innamorato?
«Le fidanzate sono una perdita di denaro, tempo e testosterone».
C’è un identikit delle sue clienti più assidue?
«Ad agosto e a Natale mi cercano le single, mentre dal lunedì al venerdì sono impegnatissimo con le sposate. Una delle mie preferite è stata una poetessa di 72 anni. Mi pagava tantissimo perché non voleva lasciare i soldi in eredità a figli o nipoti».
La sua famiglia lo sa?
«Certo, non ne ho mai fatto un segreto. Io e mia madre abbiamo scritto anche un libro a quattro mani sulla mia vita».
Pensa che questo lavoro debba essere regolarizzato?
«Beh, le tasse te le chiedono comunque e sarebbe giusto pagarle se il mestiere fosse riconosciuto. Ma ho dovuto aprire un contenzioso con l’agenzia delle entrate perché lo Stato non mi permette di pagarle regolarmente, eppure mi ha sanzionato di 100mila euro nonostante questo mestiere non esista. Così ho denunciato lo Stato stesso per sfruttamento della prostituzione» .
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