Grand Hotel Michelacci: entusiasmo, joy de vivre e relax immersi nella bellezza della natura italiana

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Terra di grande fascino paesaggistico, spiagge incantevoli e colline dalla natura rigogliosa caratterizzano Gabicce, ultimo comune delle Marche al confine con la Romagna, che è stato  fonte di ispirazione per artisti ed esponenti della nobiltà sin dal 1500. E’ proprio qui che troviamo una location straordinariamente chic ed esclusiva aperta tutto l’anno: il Grand Hotel Michelacci. Arredi classici e alcuni mobili antichi,  dipinti d’autore, argento, marmi che alternano il bianco al verde bosco, permettono di essere trasportati in un’altra dimensione. Potremmo definirlo il “tempio dell’ospitalità”, un luogo immerso in un magnifico contesto naturale, quello della Riviera Adriatica, con una splendida vista mare. L’Hotel dispone di tre piscine, delle quali una coperta e riscaldata per l’inverno, ed un’ampia spiaggia privata ma quel che lo rende ancor più attrattivo è la prestigiosa Maison D’O, uno dei più moderni centri benessere nelle Marche, con un’atmosfera che richiama stili orientali e ricco di servizi wellness e beauty. Il Grand Hotel Michelacci si differenzia dagli altri alberghi a Gabicce Mare per i servizi lussuosi che è in grado di mettere a disposizione dei suoi ospiti. Relax, sole, mare, e, naturalmente,  un raffinato ristorante nel quale poter assaporare gli inebrianti gusti della tradizionale cucina romagnola ed internazionale. General Manager di questo paradisiaco Hotel è la Dott.ssa Federica Vannoni Michelacci: donna di elevata  cultura che, dopo la Laurea in Italia, ha frequentato con successo svariati Master nelle più prestigiose Università Straniere (New York University, London College, Università La Sorbonne di Parigi). La Dott.ssa Vannoni Michelacci è Manager turistico di notevole e rilevante importanza nella Regione Marche e nella Regione Emilia Romagna grazie alla sua abilità nella scelta dei mercati per l’incoming, portando clienti da tutto il mondo compreso il turismo ebraico. Noi la abbiamo incontrata per un’esclusiva intervista:
 
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Come è nata l’idea di fondare il Grand Hotel Michelacci?
 
‘Il Grand Hotel Michelacci è nato da un progetto ambizioso di mia mamma, ma ha avuto nel tempo continui ampliamenti, implementazioni e completamenti, con aggiunta di vari settori, quali il settore del benessere con la Maison D’O e la SPA), il settore congressuale e di banqueting di MEMO (che significa Meeting & Events Michelacci Organization),  il reparto kosher (specializzato nell’accoglienza di turisti osservanti della religione ebraica fino al rispetto del livello più alto, Glatt).’ 
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Il settore alberghiero ha subìto gravi conseguenze dalla pandemia, come è riuscita ad affrontare questo difficile periodo?
 
‘I tempi in cui viviamo sono molto caotici e molto instabili. Negli ultimi 2 anni siamo stati travolti da eventi enormi (che di solito sono diluiti in decenni, se non in secoli). Ci hanno condizionato e ci condizionano tutt’oggi in modo molto profondo e altrettanto repentino. Questi eventi si sono ripetuti (vedi le ondate di Covid che ci attanagliano dal 2020) e si sono anche sovrapposti (vedi la pandemia con la guerra in Ucraina e con la svalutazione…). In una situazione così instabile, è molto difficile posizionarsi sul mercato a tutti i livelli e quindi anche a livello turistico ed è difficile anche poter fare previsioni a lungo termine (parlo di anni). Le previsioni possono essere solo a breve, brevissimo termine. In questi ultimi 2 anni si parla molto di RESILIENZA. In generale resilienza indica la capacità di un individuo di affrontare e superare un evento traumatico o un periodo di difficoltà. Resilienza è anche capacità di adattarsi al presente e a tutta una varietà di situazioni nuove e inaspettate.  Questo concetto, declinato sul turismo, significa avere grande FLESSIBILITA’ e grande capacità di apertura verso necessità sempre nuove. E questo deve avvenire nell’immediato. Questo non significa IMPROVVISAZIONE O APPROSSIMAZIONE. Tutt’altro. Significa SENSIBILITA’ E STUDIO. Si parte da una preparazione mentale a cui deve necessariamente fare seguito un’organizzazione pratica e logistica. Significa avere CULTURA DELL’OSPITE e studiare ciò che occorre e concorre a fare del suo soggiorno un’esperienza unica e che desidera ripetere.’
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I rapporti tra Russia ed Italia sono stati compromessi a causa del conflitto con l’Ucraina, quanto pensa potrà influire sul turismo nel nostro Paese?
 
‘Grandi sono i cambiamenti che coinvolgono anche il mercato turistico-ricettivo. Dal 2020 c’è stata una drastica contrazione del mercato estero in generale per quanto riguarda l’incoming, – alcuni mercati sono proprio “spariti”-. In un momento in cui forse avremmo potuto ricominciare a rivolgerci al mercato estero, la situazione è nuovamente precipitata con la guerra Russia-Ucraina. I rapporti Italia-Russia, perlomeno per il momento, sembrano irrimediabilmente compromessi e quindi necessariamente  questo comporta una spinta sempre più grossa a rivolgersi a turisti italiani, nella speranza che si assista ad una corrispondente crescita del turismo nazionale.  Sicuramente le vacanze sono sempre più brevi e sempre più veloci e quindi importante è studiare e dare “effetti di impatti immediato”. Questo vale sia per la ristorazione, che per la camera, che per la spiaggia. Questi effetti devono essere il primo ricordo che resta all’ospite. Essendo le vacanze sempre più brevi e i Clienti sempre più vari, nell’immediatezza occorre comprendere cosa desiderano i clienti e come far fronte ai loro desideri.’
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Ha dei progetti futuri da realizzare?
 
‘Diversi, ma per scaramanzia preferisco non anticiparli. Le dico solo questo: riguardano tutti il turismo. Io sono laureata a pieni voti in farmacia, ma da sempre sono affascinata da questo mondo. Fare turismo è un lavoro molto interessante ma anche molto difficile al giorno d’oggi. E’ un lavoro che innanzitutto va amato. Soprattutto in un periodo storico come questo.’
 
Tre cose della sua  vita alle quali non rinuncerebbe mai?
 
‘La famiglia, l’educazione, il rispetto.’
 
L’arte dell’ospitalità non è l’unica cosa che rende il nostro Paese molto apprezzato nel mondo, non dobbiamo dimenticare l’Alta Moda e la sua capacità di diventare ambasciatrice di intriganti contaminazioni Luxury of Italian style. Glamour, moderno, originale, sontuoso, romantico, sostenibile… stili diversi con un unico comune denominatore: l’eccellenza. Il Made in Italy, in tutte le sue accezioni, è icona di qualità, cura dei dettagli e ricerca continua, ed unisce mondi solo apparentemente diversi: fashion e hospitality, il comparto più significativo per la ripresa del turismo del nostro Paese. Se ci spostiamo di soli due kilometri da Gabicce Mare ci troviamo a Cattolica, in Emilia Romagna, ed è proprio qui che la fashion designer Fabiana Gabellini ha aperto il suo esclusivo Atelier. Creazioni Haute Couture, ready-to-wear, beachwear, outfits da cerimonia ed abiti da   sposa   che  si  caratterizzano  la  pregevole  manifattura,  per  l’originalità,  per  la  capacità  di emozionare, piccoli capolavori che uniscono arte e moda in maniera ineguagliabile. Mise da sogno che alla perfezione si fondono con la lussuosa eleganza delle sale del Grand Hotel Michelacci. La passione, l’amore per la bellezza e la cultura, il savoir-faire tipicamente italiano uniscono Federica Vannoni Michelacci a Fabiana Gabellini così come la voglia di offrire ai propri clienti esperienze straordinarie e l’opportunità di vivere da protagonisti momenti indimenticabili.
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