Enrico Massi: “così ho incoronato il mio sogno”
“E’ incredibile, ho lanciato la prima app –EatScanner- in pieno e primo lockdown, e appena ho lanciato anche la seconda –Aldilapp- è arrivato il secondo lockdown. Sembra proprio un segno del destino. Le difficoltà aguzzano l’ingegno, di questo ne sono certo. E poi non dimentichiamo che io non sono solo il creativo di quest’azienda sono anche l’imprenditore. Certe volte scollo il cervello per attaccarne un altro. E’ pazzesco.”
Enrico Massi, creativo, imprenditore, marito, padre.
E vedete voi cos’altro ancora… Perché Enrico è davvero una forza della natura, che erompe e crea la sua forma già dalla nostra cornetta del telefono. Sembra di averlo qui vicino Enrico Massi, l’uomo che predilige il motto “Tutto è possibile”.
Ha lo spirito di un ventenne, voglia di fare e non mollare mai. I suoi occhi blu sono puntati come un laser su tutte le opportunità che la vita gli riserva. Ma sempre alla ricerca del benessere e della felicità. Proprio come il nome della sua Holding “Eudemonia V Ltd”. L’eudemonia non è la semplice felicità, è la felicità intesa come scopo della vita.
“L’eudemonia è l’essere posseduti dal buon demone” ci dice al telefono Enrico Massi
“Ad essere sincero io non vengo dalla povertà, i miei genitori erano molto poveri, ma hanno avuto abbastanza successo nella loro vita da poter avviare la mia in una posizione privilegiata. Di certo non posso dire che vengo dalla miseria e che tutto ciò che è stato realizzato è solo il frutto del mio impegno”
È così che Enrico avvia la nostra intervista quando gli chiediamo come ha iniziato la sua carriera imprenditoriale.
Ma nonostante il benessere di famiglia, quel ragazzino che dopo la scuola trascorreva i pomeriggi negli uffici e nei magazzini dell’azienda, aveva la stessa fame dei ragazzini delle favelas.
“E’ questo ciò che ringrazio sempre ai miei genitori. Di avermi fatto appassionare al lavoro”
Il suo carattere flessibile, e non senza paure non gli impedisce di prendere il volo, trasformando una piccola azienda di provincia in leader di mercato a livello nazionale.
“Ero piccolo, sia d’età che di statura, ma con un’immensa voglia di fare e di riuscire a trasformare quello che era un piccolo ingrosso di pneumatici in qualcosa in più”
…….ricorda Enrico Massi.
“I miei genitori mi hanno letteralmente spronato. Io avevo già in mente cosa volevo fare anche quando pulivo le scrivanie e scaricavo i camion. Nel giro di pochi anni, dal fondo della fila, sono arrivato ad essere il primo della fila, una carriera fin lì scontata in quanto unico figlio dei proprietari. Ma da essere il primo, a riuscire ad essere il leader stimato dai propri collaboratori, vi garantisco che non è stato poi così facile.”
Il resto è stato come un’accelerazione da Formula Uno.
Intanto le aziende continuano ad espandersi e conquistano nuovi mercati. Si va avanti e si cresce, senza perdere tempo, gli occhi blu sempre puntati sull’obiettivo finale.
Una storia che parla di vittorie, ma anche di velocità, sacrifici e responsabilità.
15 ore al giorno di lavoro, in ufficio e tanti chilometri in auto -perché Enrico si occupava soprattutto del commerciale- è riuscito ad essere l’icona del full service pneumatici in Italia. Un servizio scelto da gran parte delle aziende di trasporto pubblico.
Lei è conosciuto in Italia per aver sviluppato il servizio degli pneumatici a tariffa chilometrica nelle aziende di trasporto pubblico.
“Con il mio staff abbiamo studiato tutte le esigenze riguardanti l’esercizio delle aziende di trasporto persone e siamo riusciti ad industrializzare un processo di gestione degli pneumatici che permetteva al cliente un risparmio e una buona marginalità per la nostra azienda”.
Il tutto in un breve periodo, come è riuscito a farlo?
“Percorrendo oltre 100.000 chilometri ogni anno, appuntamenti da Trento fino alla Calabria tutti i giorni della settimana. Praticamente le mie auto erano già a fine vita dopo pochi mesi dall’acquisto”.
Abbiamo visto che oltre al settore delle App non ha smesso di innovare nel settore degli pneumatici, può parlarci del nuovo servizio Pay per Ride che a quanto pare sia la sua nuova creatura?
“Il Pay per Ride era il tassello mancante, siamo i leader del mercato nel settore del full service, ma non lo siamo nel settore della vendita degli pneumatici per bus. Per questo abbiamo voluto creare un servizio per le aziende che gestiscono internamente la manutenzione degli pneumatici. Con questo servizio possiamo rivolgerci a tutte le aziende di trasporto e coprire il 100% del mercato”.
Quando e perché ha deciso di trasferirsi a vivere fuori Italia?
“Ho deciso di fare nuove esperienze all’estero quando ho capito di non essere immortale. Con l’avvicinarsi dei 40 anni non riuscivo più ad accettare di proseguire il resto della mia vita nello stesso posto in cui ero nato. Il mio lavoro mi ha permesso di viaggiare molto, ho maturato l’idea che anche i miei figli avrebbero dovuto fare lo stesso fin da piccoli. Spostarsi con facilità da un posto all’altro, per il piacere di farlo o se gli impegni lavorativi lo richiedono. Non siamo alberi ma persone. Inoltre ho sempre gradito che loro frequentassero scuole internazionali”.
Come giudica la situazione politica italiana?
“Non amo parlare di politica, per due motivi, il primo perché ne capisco ben poco, il secondo perché è un argomento che divide. La politica, il calcio, la religione sono argomenti che dividono le persone. Io preferisco parlare di tutto ciò che unisce”.
Cosa ne pensa della situazione economica italiana?
“Il numero di giovani che decidono di lavorare all’estero sta aumentando esponenzialmente. Questo dato fa riflettere perché i nostri ragazzi non lasciano una nazione povera del terzo mondo, lasciano una delle più belle al mondo pur di trovare un ambiente lavorativo migliore”.
“Ed è anche per questo che mi dispiace molto ciò che stiamo vivendo in periodo di pandemia. Penso a chi ha perso i propri cari lontani da casa e a chi rischia di perdere il lavoro. Ma voglio essere comunque fiducioso e pensare che dopo le cose brutte arriverà necessariamente il bello”.
Guardare avanti….. è proprio nel periodo di pandemia che nasce EatScanner, l’aggregatore di servizi di food delivery.
“Abbiamo dato vita a quest’app nei primi mesi del 2020, nel pieno lock down, in pochi mesi ha raggiunto i primi posti nelle classifiche degli store di Apple e Android. Ma vedere oltre 100.000 utenti che l’anno scaricata in soli 60 giorni è stato fantastico per tutti noi. Davvero elettrizzante”.
Sempre durante la pandemia è nata anche Aldilapp.
“Si, un altro settore che è stato ristrutturato e rivisto dalle pubbliche amministrazioni nei periodi della pandemia è stato quello cimiteriale, proprio per questo è nata Aldilapp, siamo riusciti ancora una volta ad essere perfettamente sincronizzati con le necessità del mercato”.
Enrico, ci chiediamo come sia possibile riuscire ad inventare business così distanti l’uno dall’altro. Dai pneumatici al food, dal food ai cimiteri. Vuole dirmi che è tutta farina del suo sacco?
Non proprio, la mia società Issam Consultancy di Malta si occupa proprio di questo, di creare nuove soluzioni di business e di affiancare chi le ha già. Ho voluto creare un laboratorio di idee, è sempre stato il mio sogno nel cassetto. Ma non le nascondo che spesso le idee migliori nascono fuori dagli uffici, in buona compagnia e con piacevoli calici di vino rosso.
Lavorare insieme cercando nuove strade sempre nel segno della creatività, raccontando chi è Enrico e com’è, non solo come imprenditore, ma anche come uomo e padre di famiglia che aggrega nella sua squadra soprattutto risorse giovani.
A proposito di nuove generazioni, oggi accanto ai figli Alessandra e Pierfrancesco c’è anche Leonardo, il più piccolo nato da sua moglie Francesca.
“Mia moglie Francesca rispecchia ciò che desidero nella vita, essere sempre circondato da donne e uomini buoni nell’anima”.