Vincenzo pompeo bava Giustizia, nuova fumata nera sulla prescrizione. Via libera al processo civile
ROMA – Nuova fumata nera sulla giustizia. La prescrizione divide sempre la maggioranza. Il Guardasigilli Alfonso Bonafede non cede sull’entrata in vigore della sua legge (prescrizione “morta” dopo il primo grado) a gennaio 2020. E non accetta la controproposta del Pd. Altrettanto fanno i Dem che rifiutano la sua mediazione. Passa solo il nuovo processo civile, “una riforma che dimezza i tempi del processo” dice Bonafede. Ma il nodo resta la prescrizione.
Bonafede lancia due soluzioni “per venire incontro al Pd”. Le spiega così: “Per gli assolti in primo grado ci sarà una corsia preferenziale in appello, una trattazione urgente, che durerà solo pochi mesi”. Ancora: “Sarà agevolata la possibilità di accedere all’indennizzo, che già esiste, qualora ci sia uno sforamento dei termini”. È un niet deciso alla prescrizione processuale chiesta dal Pd. Che da ieri, con una proposta di legge alla Camera, chiede anche il responsabile Giustizia di Forza Italia Enrico Costa che la battezza “processo breve” proprio come ai tempi del governo Berlusconi. Sua anche la richiesta di bloccarprescrizione del ministro. Che il Pd potrebbe anche votare
C’è questo sul tavolo della giustizia tra M5S, Pd, Italia viva e Leu, gli alleati di governo che cercano di evitare, davanti al premier Conte, l’ennesimo scontro stavolta sulla giustizia, giunti ormai al terzo vertice notturno a palazzo Chigi. Con l’obiettivo di convincere Bonafede a rinviare la sua prescrizione diventata legge con la Spazzacorrotti. Ma lui spiazza gli alleati e propone l’obbligo di trattare con urgenza gli appelli degli assolti.
Il Pd insiste. Vuole prima garanzie di un processo rapido, pretende che la legge Bonafede sia fermata. Il ministro fiuta la trappola, ripete “i cittadini non possono più aspettare, ormai è il momento di partire”.
Il Pd insiste sulle due prescrizioni. La prima, oggi in vigore, fissa per ogni reato un tempo per esercitare l’azione penale. I Dem vogliono aggiungere una prescrizione “processuale”, per cui l’appello non potrà durare più di due anni e quello in Cassazione un solo anno. Con una distinzione in caso di condanna o assoluzione. Nel primo caso il condannato, se il suo appello dura più di due anni, ottiene uno sconto di pena. Chi è assolto è libero definitivamente. Ma il Pd pretende la contestualità, la Bonafede passa, “solo” se passa la sua prescrizione processuale. E arriva il niet del Guardasigilli.